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“Negli scorsi quarant’anni ho cercato di restituire all’architettura la sua capacità di essere utile alla mente”, scriveva Gaetano Pesce, artista, architetto e designer tra i più rivoluzionari del nostro tempo. Parole che oggi risuonano con una forza ancora maggiore all’interno della mostra ‘Una festa per l’architettura’, ospitata dalla Galleria Antonia Jannone Disegni di Architettura durante il Salone del Mobile 2025.

In coproduzione con Studio Gaetano Pesce New York e Contemplazioni, il percorso espositivo ripercorre le tappe fondamentali del pensiero progettuale di Pesce attraverso modelli, disegni e testi autografi, offrendo uno sguardo intimo e potente sulla sua visione dell’architettura come atto rivoluzionario, profondamente umano, emotivo, libero e radicalmente fuori dagli schemi.

L’allestimento: resina, metallo e visione

Lo spazio della storica galleria milanese è completamente trasformato in un ambiente ‘pescesco’, dove materiali come metallo e resina si fondono in un’esperienza visiva e spaziale straniante, giocosa, generosa. Tre i modelli architettonici principali in mostra, simboli di una poetica che ha sempre messo al centro l’individuo, la pluralità, la libertà espressiva:

Torre Pluralista (1987): un grattacielo su quaranta livelli, dove ogni abitante è libero di affidare a un architetto diverso il disegno della propria porzione di facciata. Il risultato? Un’armonia non standardizzata, specchio del pluralismo umano.

World Trade Center (2002): proposta per la ricostruzione post-11 settembre, due torri identiche che ruotano salendo verso il cielo, culminando in un grande cuore luminoso sospeso tra le sommità: un gesto di memoria e speranza.

Pink Pavilion (2007): prima architettura realizzata interamente in poliuretano espanso, costruita per la Triennale Bovisa e poi abbattuta. In mostra torna in forma di modello, come simbolo di un’architettura “veloce”, empatica, spontanea.

I disegni e la potenza del pensiero

Oltre ai modelli, la mostra presenta una selezione di grandi disegni, tra cui

Hubin’s House (1988)
Church of Solitude (1977)
Vertical Loft (1982)
Maison des enfants (1985)

L’Oman e le Oman Chairs: l’ultimo viaggio

Un’intera sezione è dedicata all’ultimo anno di vita del maestro e al rapporto speciale con l’Oman, dove Pesce si è lasciato ispirare dagli alberi di Boswellia, le cui ramificazioni a cono rovesciato hanno dato forma a una delle sue ultime collezioni di sedute, le Oman Chairs.

Realizzate con una colata unica di due resine diverse – una flessibile, l’altra rigida – sono la sintesi perfetta tra sperimentazione materica e ricerca formale. A queste opere è dedicato un evento speciale, giovedì 10 aprile alle ore 18:00, in collaborazione con Amouage, partner del progetto.

Gaetano Pesce, nato a La Spezia nel 1939 e formatosi a Venezia con maestri come Carlo Scarpa, Ernest Nathan Rogers e Bruno Zevi, ha abitato il confine tra arte, architettura e industria, rivendicando sempre il diritto all’incoerenza e celebrando la libertà degli individui, la pluralità dei linguaggi, la diversità delle identità.

GAETANO PESCE. Una festa per l’architettura
Galleria Antonia Jannone Disegni di Architettura – Milano
Dal 9 al 14 aprile 2025 – Durante il Salone del Mobile
Evento speciale Oman Chairs – 10 aprile, ore 18:00
www.jannone.it | www.gaetanopesce.com | www.contemplazioni.it