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‘L’Enzo, il Giorgio, il Nanni… e tutti gli alter….’ Sabato 22 marzo alla Scighera. Due persone entrano in scena. Si siedono sulla panchina che ricorda quella di un ufficio comunale. Sembra stiano aspettando qualcuno per cominciare. Lo spettacolo altro non è che la loro attesa, le loro prove, i brani che decideranno di fare, le loro confidenze sul tempo in cui si sentivano vivi. Un’attesa di beckettiana memoria, in chiave meneghina.

Attraverso le parole e la musica di alcuni grandi circensi del quotidiano, da Enzo Jannacci a Giorgio Gaber, da Ivan Della Mea a Nanni Svampa e Giovanni Danzi, i due ‘fools’, Enrico Ballardini e Riccardo Dell’Orfano, cercano di costruire un ponte tra la memoria e la modernità. Tra la ragione e la follia che abita tutti noi. Tra il sogno e la realtà, tra il luogo e il non luogo, tra la vita e la morte rivendicano, come diceva Ugo Tognazzi, il proprio diritto alla cazzata.

Sullo sfondo la Milano delle osterie, della ligera e degli operai che si trasforma in pochi decenni nella città della tecnica e dell’indifferenza, dove tutto ciò che non è produttivo appare come inutile. I due protagonisti sembrano tornare dal passato per creare orizzonti di senso per tutti noi… come hanno sempre fatto i poeti.