A Milano un Protocollo d’Intesa per sostenere i figli delle vittime di femminicidio
Milano compie un passo significativo nella lotta contro la violenza di genere e la protezione dei più vulnerabili. Il Comune, insieme a una vasta rete di enti e associazioni, ha siglato, in occasione della ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’, il ‘Protocollo d’intesa a favore dei figli di vittime di femminicidio’, con l’obiettivo di garantire un supporto coordinato e multidisciplinare ai bambini e alle bambine che hanno vissuto esperienze di violenza assistita, nonché ai figli delle donne uccise dai loro partner.
LE ISTITUZIONI
Il documento, promosso dalla Prefettura di Milano, è stato sottoscritto da numerosi attori istituzionali e del terzo settore: il Comune di Milano, la Regione Lombardia e il Garante per i minori e le fragilità, la Città Metropolitana, il Tribunale per i Minorenni, le forze dell’ordine, istituzioni sanitarie, ordini professionali, e organizzazioni come Caritas Ambrosiana, Telefono Donna Onlus, CADMI e altri centri antiviolenza. L’ampiezza della collaborazione riflette la complessità del fenomeno della violenza di genere e la necessità di un approccio integrato. L’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé, a nome del Comune di Milano, ha sottolineato che “nell’ambito delle azioni di contrasto alla violenza di genere non dobbiamo dimenticare che le vittime molto spesso non sono solo le donne”. “Ai sopravvissuti – ha aggiunto – deve essere garantito il supporto necessario per affrontare il trauma e vivere una vita serena”.
LE AZIONI PREVISTE
Il protocollo si propone di creare una sinergia tra tutti i soggetti coinvolti per offrire una gamma di interventi a tutela delle vittime. Tra le azioni previste: il supporto sanitario e psicologico per monitorare lo stato fisico ed emotivo dei minori esposti alla violenza assistita; l’assistenza legale e il sostegno economico; l’educazione attraverso laboratori educativi e iniziative per promuovere la capacità di chiedere aiuto e percorsi per adolescenti sulla consapevolezza dei ruoli di genere e della violenza. Inoltre, accesso ai servizi educativi: il Comune di Milano si impegna a riservare posti nei nidi e nelle scuole dell’infanzia per i figli delle vittime di femminicidio. I centri antiviolenza cittadini offriranno interventi d’emergenza post-trauma e percorsi mirati per rafforzare il legame tra minori e famiglie affidatarie.
MINORI TESTIMONI DIRETTI DEGLI ABUSI
I dati della Rete antiviolenza cittadina evidenziano la necessità di azioni mirate: il 55% delle persone supportate nel 2023 ha figli, di cui il 48% sono minori, spesso testimoni diretti degli abusi. Il protocollo non solo riconosce il trauma subito da questi bambini, ma ribadisce l’importanza di un intervento sistemico per offrire loro un futuro libero dalla violenza.