La musica italiana ‘vale’ 4,32 mld di €. E parla sempre più straniero

La musica italiana nel 2023 ‘vale’ 4,32 miliardi di euro. Lo rivelano i dati IFPI, Deloitte, SIAE, DISMA, GfK, raccolti da FIMI. Aumenta il peso specifico dell”export’: dal 2020 al 2023, il valore economico della musica esportata ha registrato un incremento del 130%, pari a oltre 15 milioni di euro, portando i ricavi complessivi a oltre 31 milioni di euro per il solo 2023. i dati sono stati messi in evidenza in occasione del convegno di apertura della Milano Music Week dal titolo ‘Musica italiana all’estero: numeri, progetti, prospettive’.

La voce ‘ricavi’ comprende: musica fisica 62 mln €, digitale 292.3 mln €, diritti connessi 72.8 mln €. E ancora, sincronizzazioni: 13.6 mln €; concerti: 967.4 mln €; ballo e intrattenimenti musicali: 780.5 mln €; diritti d’autore pubblica esecuzione: 330.9 mln €, diritti d’autore emittente: 112.9 mln €, copia privata: 80.7 mln €; export (Royalties discografia e diritto d’autore): 58 mln €, musica stampata: 65.7 mln €, insegnamento musicale: 239.2 mln €. per un totale di contributi diretti di 3076 mln €. Poi, strumenti musicali/accessori per strumenti musicali/impianti audio: 437.4 mln €, noleggio strumenti musicali, impianti audio e prodotti deejay: 147.7 mln €, export strumenti musicali: 130.4 mln €, audio home systems, loudspeakers, headphones, mini/bluetooth speakers, headsets: 531.5 mln €. per un totale di contributi indiretti pari a 1247 mln €.

Le Top 10 nazioni estere per revenue diritto d’autore di musica italiana sono:

Nonostante i numeri record, i promotori della Milano Music Week (tra cui Assomusica, AssoConcerti, FIMI e SIAE) sottolineano l’importanza di un maggiore coordinamento tra istituzioni e industria per supportare ulteriormente l’export musicale italiano. Andrea Micciché, presidente di Nuovo IMAIE, ha ribadito che un’azione congiunta è fondamentale per sostenere i 796 artisti e i 197 progetti musicali già finanziati da Italia Music Export negli ultimi sei anni.