Cultura e sport trainano il non profit, occupazione in aumento (+2,9%)

Last Updated: 14 Ottobre 2024By Tags:

Economia

Il non profit rallenta la sua decrescita dal punto di vista delle unità fermandosi a 360.061 istituzioni, ma continua la crescita in termini di dipendenti che arrivano a 919.431 (+2,9%). Le INP risultano concentrate soprattutto nei settori della cultura, sport e attività ricreative mentre i dipendenti in quelli tradizionali del welfare: assistenza sociale, istruzione e sanità. La crescita in termini numerici delle non profit si registra particolarmente nei settori delle attività ricreative, filantropia e tutela dei diritti, mentre diminuiscono di più nella religione e istruzione e ricerca. In termini di dipendenti un aumento più significativo riguarda invece i settori delle relazioni sindacali e rappresentanza interessi e della filantropia e promozione del volontariato. Si conferma un incremento delle non profit nel Mezzoggiorno d’Italia (+12%). È quanto emerge dai dati ISTAT presentati in anteprima in occasione della XXIV edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile, il tradizionale appuntamento di Aiccon – Centro Studi dell’Università di Bologna, in corso a Bertinoro (FC).
I dati ISTAT sul non profit riportano oggi una fotografia in cui aumenta il peso delle istituzioni più strutturate, che riescono a sviluppare una capacità di generare occupazione molto più alta in proporzione anche al numero delle unità: le INP con 17 anni e più registrano un +4,3 in termini di dipendenti. Dai dati emerge inoltre come all’interno dell’universo delle organizzazioni sia evidente una decrescita della cooperazione sociale (-5,6%) e una crescita invece molto significativa delle fondazioni (+13,2%) e soprattutto delle Associazioni di promozione sociale. Anche le attività di volontariato, che nel 2021 avevano mostrato una leggera diminuzione, oggi sono in ripresa.

NON PROFIT E INNOVAZIONE SOCIALE

Nel 2021 le istituzioni non profit innovatrici, che hanno dichiarato di aver realizzato un progetto di innovazione sociale sono pari all’8,3% del totale, ovvero poco meno di 30.000. Tra queste prevalgono le cooperative sociali, la cui incidenza sul totale è del 7,7% (rispetto al 4,2% del settore) e le fondazioni, che rappresentano il 3,9% (rispetto al 2,3% sul totale). Le INP innovatrici si distinguono dal resto delle INP per l’orientamento solidaristico: quasi 8 no profit su 10 sono orientate alla pubblica utilità. Due terzi delle INP innovatrici hanno come mission il sostegno e supporto a soggetti deboli e in difficoltà e quasi la metà di esse finalizzano le attività alla promozione e la tutela dei diritti.
Le istituzioni che innovano sono anche quelle che hanno una maggiore propensione all’innovazione digitale, al coinvolgimento degli utenti del territorio e alle reti. Hanno infatti un’ampia rete di stakeholder, che si distingue per la pluralità dei soggetti coinvolti. Il 55% ha una rete multi-stakeholder, il 74,6% ha relazioni con la Pubblica Amministrazione e il 67% con i destinatari delle attività. Inoltre le INP più innovatrici presentano un maggiore grado di digitalizzazione: quasi la totalità (95,5%) utilizza almeno una tecnologia digitale, il 55,5% utilizza le piattaforme digitali e 4 su 10 le applicazioni mobile.

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