All’Alcatraz una festa per i 40 anni di ‘Stop Making Sense’ dei Talking Heads

Last Updated: 20 Settembre 2024By Tags:

Milano

Il 24 ottobre, nell’ambito della nona edizione di JazzMi, l’Alcatraz di Milano ospiterà un evento unico nel suo genere. In occasione della proiezione in esclusiva di ‘Stop Making Sense’, il celebre film concerto dei Talking Heads diretto dal premio Oscar Jonathan Demme ci sarà una vera e propria festa per celebrare i 40 anni dall’uscita nelle sale del film. Un party esclusivo con dj set, ospiti speciali e nonsense surprises che trasformerà la venue in un dancefloor anni Ottanta.

‘STOP MAKING SENSE. 40 ANNIVERSARY EXPERIENCE’

L’evento fa parte del progetto ‘Stop making sense. 4.0 anniversary experience’, che debutterà con l’anteprima nazionale alla Festa del Cinema di Roma (16-27 ottobre), e proseguirà con un tour nei principali club e teatri italiani per culminare con l’uscita nelle sale italiane l’11, 12 e 13 novembre. I biglietti per la data di Milano sono disponibili dalle 12 di  lunedì 23 QUI. Era il 1983 quando i Talking Heads salivano sul palco del Pantages Theater di Hollywood. David Byrne, Tina Weymouth, Chris Frantz e Jerry Harrison sono i protagonisti del film di quel live portato su pellicola, dal titolo ‘Stop Making Sense’.

IL FILM-CONCERTO

Il film concerto è stato completamente restaurato in 4K per il quarantesimo anniversario dalla prima uscita, grazie alla supervisione di James Mockoski di American Zoetrope, e include anche una colonna sonora totalmente rimasterizzata dallo stesso chitarrista della band Jerry Harrison. Dopo la presentazione lo scorso anno al Toronto International Film Festival, il film arriva ora in Italia grazie alla collaborazione tra A24 e Nexo Studios.

JONATHAN DEMME

Girando per tre notti al Pantages Theatre di Los Angeles, Jonathan Demme e la sua troupe catturarono l’energia e l’eccentricità dello show dal vivo dei Talking Heads, concepito ed eseguito con precisione, con tutte le sue brillanti trovate. La gag esistenziale di Byrne inghiottito dal suo ‘Big Suit’. Il lirismo delicato di ‘Genius of Love’ del Tom Tom Club. La ginnastica calistenica ipnotica e sincronizzata della band e dei suoi instancabili coristi. Evitando di aggiungere interviste Demme ridisegnò efficacemente i confini dei documentari rock.

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