Alfa, una voce fuori da coro
Sanremo – Alfa, una voce fuori dal coro. E’ la definizione che Andrea De Filippi, in arte Alfa, dà di se stesso. A 23 anni il giovane cantautore ligure ha portato sul palco dell’Ariston ‘Vai!’, un invito rivolto ai suoi coetanei della Generazione Z a “non mollare mai”. La canzone esprime positività “sono l’unico che tra i brani in gara ha usato la parola ‘sole’. Io cerco di avere questo cuore giallo perché penso che essere positivi e propositi sia una scelta e non un qualcosa di innato. C’è tanta rabbia nella mia generazione ma non la posso biasimare. Dopo due anni di covid c’è il bisogno di sfogarsi. L’aggressività, la rabbia e la fragilità sono inevitabili e c’è solo egocentrismio. Io sono fiero di essere una voce fuori dal coro, di parlare di normalità e dell’amore vero. Un concetto che può sembrare banale e può infastidire. Mi rendo conto che tanta positività può stonare agli occhi di molti.
IL BULLISMO
Per Alfa la musica è stata e rimane “una valvola di sfogo, il mio miglior amico, una sorta di alternativa sociale. Da ragazzo sono stato bullizzato, ero molto grasso e molto timido. Per me scrivere canzoni era quindi un alternativa ad andare alle feste. Mi sfogo ancora con la musica e molte canzoni che scrivo non le pubblico perché Mi servono per elaborare le mie cose.
I COETANEI
“Il meccanismo che si attiva in tanti miei coetanei -spiega Alfa- è un meccanismo di difesa: io attacco gli altri così non vengo attaccato. C’è molta omologazione e tanta ricerca da parte dei ragazzi di trovare una propria dimensione ma è una ricerca poco personale. Una ricerca data dalla paura di essere gringe, termine più aggressivo degli ultimi anni. Questo tipo di aggressività non ci porta da nessuna parte.
Ho messo davanti la mia storia personale per far capire che dietro a tutto questo giallo c’è anche tanto nero. Io ho sofferto tanto con il bullismo e nell’industria discografica far successo a 18 anni, trasformare una passione in un lavoro per me è stato scioccante perché ci sono pochi addetti ai lavori che trattano la psiche dei giovani.
LA COVER CON VECCHIONI
Venerdì, nella serata delle cover, Alfa porterà il brano ‘Sogna ragazzo sogna’ assieme al suo autore, Roberto Vecchioni. “Per me è un onore perché Vecchioni è uno dei padri della canzone italiana, uno dei più grandi cantautori che abbiamo. Io ho un suo poster in camera mia e me lo farò autografare. La scelta di Vecchioni nasce da una cosa mia personale. Mio papà, che non è un grande cantante, l’unica canzone che sa cantare alle feste, durante i karaoke è ‘Luci a San Siro’ e la la canta a mia mamma. Si tratta quindi di un momento un po’ familiare e si è trattato di una scelta emotiva. Un brano che Vecchioni ha scritto per i suoi studenti prima di abbandonare la professione di professore. E’ quindi una sorta di invito. Un dialogo tra generazioni di verse ma con molti punti in comune. Primo tra tutti la voglia di essere vivi”.