MUSICA/ Le ‘Canzoni da osteria’ di Francesco Guccini, tra ‘Bella ciao’ e ’21 aprile’
(di Daniele Rossignoli) – “Passo come un grande esperto di osterie ma è una favola”. Francesco Guccini ha esordito così, oggi all’Università Statale di Milano, davanti ad un centinaio di studenti, nella presentazione della sua ultima fatica (nel vero senso della parola) ‘Canzoni da osteria’: 14 brani popolari estratti dai suoi ricordi di gioventù, quando studente universitario, assieme ai suoi amici, amava trascorrere allegre giornate in alcune osterie bolognesi in compagnia della chitarra e di qualche ragazza. “In realtà -ha spiegato- in tutto sono state solo tre le osterie che, con il passare del tempo, ho frequentato. Anche se eravamo tutti di sinistra, di politica non si parlava” ha pecisato spiegando che gli unici due argomenti ‘impegnati’ erano “la geurra in Vietnam e i diritti civili” come il divorzio e l’aborto.
L’album si apre con ‘Bella ciao’ “una canzone che è diventata internazionale, un omaggio da parte mia alla protesta delle donne iraniane contro la teocrazia. Nella mia versione ho cambiato una parola: ho scritto ‘oppressore’ al posto di ‘invasore’ perchè in Iran non c’è una invasione ma una forte oppressione”. Poi il cantautore ha ricordato che “anche se passa come una canzone partigiana, ‘Bella ciao’ non lo è, la cantavano le mondine” mentre a proposito della guerra in atto tra Hamas e Israele “non ho mai approfondito la questione della guerra in Medio Oriente -ha confessato- anche se diversi amici di Medici senza Frontiere, che erano in Israele, mi parlavano dell’occupazione della Palestina. Come nei talk show ci sono due fazioni opposte, due tifoserie contro, dimenticando chi sta in mezzo, le vittime”.
Per quanto riguarda invece la situazione interna in Italia ironicamente si è detto “soddisfatto, molto soddisfatto” dell’attuale Governo. “Questo è lo stato dell’arte, cosa volete che dica? L’Italia non è ancora una teocrazia e questa è già una bella soddisfazione. D’altra parte si spera sempre che succeda qualcosa. Ma per il resto sono soddisfatto… quasi, non del tutto, insomma non soddisfattissimo”.
Tornando all’album ‘Canzoni da osteria’ è la naturale prosecuzione delle ‘Canzoni da intorto’, vincitore della Targa Tenco 2023 per la categoria ‘Interprete di canzoni’ e anche se la sua casa discografica, la BMG, ha rivelato che nel cassetto ci sono una settantina di altre canzoni che potrebbero essere inserite in almeno altri due lavori, Guccini, al termine dell’incontro ha categoricamente smentito questa possibilità: “vista la fatica fatta oggi e quello che mi attende nei prossimi giorni credo proprio che mi fermerò qui”, ha detto ricordando l’appuntamento di domani sera alla Triennale dove presentarà pubblicamente il suo album, e quello di domenica sera da Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’.
‘Canzoni da osteria’ è in uscita oggi tassativamente, per volere dell’autore, solo in formato fisico. L’album si chiude con un brano bilingue greco-italiano ’21 aprile’. Nel mezzo troviamo ‘Jacinto Chiclana’ di Astor Piazzolla e George Luis Borges’, ‘El caballo negro’,’La chacarera del 55′ con Flaco Biondini, ‘Sur,’ poi due brani dedicati all’amore in ogni sua forma ‘Amore dove sei’, ‘Maria la guerza’ e ‘La tieta’. Non mancano i brani legati alle tradizioni come ‘Il canto dei battipali in Veneto’, ‘La maduneina dal Baurgh ‘d San Pir’ in bolognese, ‘Hava nagila in ebraico, la nostalgica ‘The last thing on my mind’ e il folk americano in ‘Cotton fields’. Gli arrangiamenti di ‘Canzoni da osteria’ sono di Fabio Ilacqua che ne ha seguito anche la produzione artistica affiancato da Stefano Giungato.
In occasione della pubblicazione del nuovo progetto discografico e fino a domenica 26 novembre, nell’ambito della Milano Music Week, lungo Via Dante sarà possibile prendere parte all’esperienza immersiva di ‘Ma ho fatto anche il cantautore – Francesco Guccini: oltre il palco’, la mostra fotografica a cielo aperto che NEWU, società di consulenza strategico-creativa, ha concepito e realizzato per BMG Italia con l’obiettivo di raccontare un Guccini inedito, privato, con alcuni degli scatti più iconici che ripercorrono la vita, la storia e la sua carriera lontano dal palcoscenico.
(Ros – Il Mohicano)