ARTE/ Le opere di Sandro Gorra a Forte dei Marmi, tra crisi ambientale e cambiamento climatico
La ricerca dell’acqua, il surriscaldamento globale, la crisi ambientale innescata dal cambiamento climatico, sono le tematiche che caratterizzano ‘L’Arte dell’Attimo. Le Giraffe di Gorra a Forte‘, mostra dell’artista e creativo milanese Sandro Gorra, a cura della galleria Laura Tartarelli Contemporary Art, visitabile fino al 30 settembre nel Parco di Villa Bertelli a Forte dei Marmi (Lucca). Opere monumentali e di grande dimensione, installate nel giardino e nell’ampio ingresso della Villa, invitano il visitatore a interrogarsi sulla tematica ambientale e sull’analogia tra l’uomo e l’elegante erbivoro della savana, la giraffa, le cui macchie volano via, scivolano e scompaiono lasciandola nuda e presagendone l’estinzione.
Questo animale dal segno unico e inconfondibile si fa allegoria dell’essere umano, che sempre tende verso l’alto e si affanna ad “allungare il collo” nella scalata sociale, salvo poi precipitare inesorabilmente nel timore di perdere il marchio, la “macchia” che lo contraddistingue. Ed è anche presagio dell’armonia interrotta con il Pianeta, che può portare anche all’estinzione del genere umano. Nell’arte dell’attimo di Gorra, quindi, il vero soggetto sono uomini e donne, con i frammenti delle loro storie e le ansie per conquistare il segno, che si va a perdere un attimo dopo, con un risultato tragicomico e artisticamente unico, segnato dal linguaggio inconfondibile dell’artista tra poesia e ironia. Da Alice e l’acqua (2021) a Ballerina (2022), fino al trittico dei Pardalis (2021), la mostra a Villa Bertelli presenta cinque lavori iconici della Daily Art di Sandro Gorra, che commenta così la scelta espositiva: “Le giraffe girano. Milano, Pietrasanta, Spoleto, Lecce… Oggi Forte dei Marmi.
Qui, dalla grande giraffa che beve, con la mutazione creativa nascono i solidi Pardalis, geometrie pesanti che liberano l’anima con il gioco delle macchie che volano via, a ricordare la leggerezza della specie e la loro fragilità. L’intenzione è di passare la bellezza più alta del pianeta unita al pensiero fisso della tutela dell’ambiente. Sperando che le mie provocazioni risveglino le anime della gente, oggi bollite dall’abitudine e dalla rassegnazione di fronte a problemi che regolarmente ignoriamo come se appartenessero ad altri”. La mostra, inaugurata il 16 giugno, rimane esposta a Villa Bertelli fino al 30 settembre 2023 ed è visitabile dalle ore 17 alle 22 nei mesi di luglio e agosto e dalle ore 16 alle 19 in settembre. Chiusa nei giorni del calendario di Villa Bertelli Live 2023.