Francesco Gabbani, ‘L’abitudine’ (video e testo)
E girano, girano gli uomini
sopra la giostra del mondo
come i valzer delle cameriere
fra i tavolini alla fine del giorno.
E girano mosconi e chiacchiere
nei saloni dei parrucchieri
girano i tacchi delle signore
a notte fonda sui marciapiedi.
E nei week-end
in processione nei supermercati
narcotizzati dalle occasioni: comprare ed essere comprati.
(comprare ed essere comprati)
E io e te
accarezzati da una gioia breve
e dal sorriso delle cassiere
soddisfatti o rimborsati.
Sommersi o salvati?
Beato il cane al passo del padrone
e chi è uno stupido per vocazione
e chi siccome tiene un osso in bocca
non dirà la sua opinione.
Beati tutti gli uomini per bene
chi non sapeva e chi non vuol sapere
e chi ha confuso l’abitudine con la felicità.
E girano, girano gli uomini
d’un dolceamaro girare in tondo
di vecchi amanti nelle balere
come falene alla fine del giorno.
E girano motori e femmine
girano i cacciabombardieri
mille caviglie, mille tagliole
intorno al pozzo dei desideri.
E nei week end in confessione nei supermercati
tra gli affettati e le comunioni: mangiare ed essere mangiati.
(mangiare ed essere mangiati)
E io e te
affaticati da un dolore lieve
e dalle trombe e dalle bandiere
sorridenti e circondati.
Sommersi o salvati?
Beato il cane al passo del padrone
e chi è uno stupido per vocazione
e chi siccome tiene un osso in bocca,
non dirà la sua opinione.
Beati tutti gli uomini per bene
chi non sapeva e chi non vuol sapere
e chi ha confuso l’abitudine con la felicità.
Ed io rinnego tutto prima del blackout
prima che faccia notte
prima che il vento arrivi
e il gallo canti tre volte.
Beato il cane al passo del padrone
e chi è uno stupido per vocazione
e chi siccome tiene un osso in bocca,
non dirà la sua opinione.
Beati tutti gli uomini per bene
chi non sapeva e chi non vuol sapere
e chi ha confuso l’abitudine con la felicità.
E chi ha confuso l’abitudine con la felicità
e chi ha confuso l’abitudine con la felicità.