Il producer e dj Doc Trash e il suo primo e forse ulimo album ‘Time’
‘Time’ è il primo album del producer e dj siciliano Rubens Garofalo, in arte Doc Trashz, un progetto sonoro interamente sperimentale che ha come tema portante quello del tempo, in grado di dare e togliere tutto.’Time’, spiega “è il mio primo album e forse l’ultimo, un concentrato di idee sia concettuali che sonore raccolte negli anni. Seppur si tratti per la maggior parte di musica senza testo, l’aspetto concettuale fa sì che la musica stessa riesca a trasmettere quelle che per me sono state le sensazioni di base per la composizione di ognuna delle tracce presenti, sia in maniera molto ironica che profondamente seria. Le scelte sonore provengono da una ricerca personale e costante: gli anni di studio trascorsi in Conservatorio e ciò che mi ha sempre ispirato, che si tratti di musica arte o cinema. Non ho mai avuto come obiettivo principale quello di dover necessariamente far ballare con questo album ed in generale con la mia musica -osserva- e il fatto che sia anche possibile farlo è un ulteriore elemento di ricerca e di incrocio fra due mondi diversi e forse contrastanti”.
Doc Trashz, prosegue Garofalo “per me è sempre stato un progetto sonoro, un profilo con cui poter sperimentare, incrociando cose già conosciute con qualcosa di nuovo e inesplorato, nel complesso anche l’album racchiude tutto questo, infatti non bisogna ascoltarlo facendo paragoni con quelli che sono i trend musicali odierni, perché automaticamente verremo delusi da aspettative non raggiunte, vi chiedo invece di ascoltarlo con un contesto analitico differente, concentrandosi piuttosto su quello che è la musica stessa nella sua forma basilare, cioè arte, cosa di cui spesso ci dimentichiamo, in questo modo l’ascolto potrà avere un flusso differente e sicuramente si riuscirà a cogliere al meglio le differenti sfumature che ogni traccia propone. Il titolo dell’album è associato ad un argomento che mi ha sempre affascinato e cioè il tempo, a cui ho deciso di dedicare una traccia che si è poi dimostrata essere quella che ha dato il titolo all’intero lavoro”.