Torna MiTo, dal 5 al 25 settembre per indagare il rapporto tra musica e luci
Torna MiTo, il Festival SettembreMusica, che dedica la sua sedicesima edizione al tema generale ‘Luci’. Dal 5 al 25 settembre 2022, a Torino e a Milano, sono in cartellone 116 concerti per un pubblico di tutte le età. Nel 2022, inoltre, MITO SettembreMusica è stato riconosciuto dal Parlamento Italiano –su proposta del ministro Dario Franceschini –’Festival di assoluto prestigio internazionale’ e ha dunque ricevuto un importante finanziamento straordinario di un milione di euro. Seguendo il filo conduttore del tema ‘Luci’, tutti i programmi dei concerti sono impaginati appositamente per proporre al pubblico una nuova esperienza d’ascolto, indagando le relazioni tra la musica e la luce: si tratta di sinestesie tra suoni e immaginifiche a volte emergono esplicitamente dalle indicazioni scritte dal compositore in partitura, come chiaro, scuro o luminoso, e altre volte sono il frutto di riflessioni suggerite dall’ascolto della musica.”L’idea, il gioco della luce è applicato a un cartellone che, volutamente, propone molti capolavori, pagine fondamentali, capisaldi della musica classica –spiega il direttore artistico Nicola Campogrande. Perché, soprattutto in un periodo complicato e drammatico come quello che stiamo attraversando, ci sembra bello e importante fare una sorta di appello ai brani che hanno segnato la storia, invitandoli metaforicamente ad essere con noi, a manifestarsi in sala da concerto come punti fermi, appigli culturali”.
La serata d’apertura del Festival è intitolata ‘Luci immaginarie‘, in programma lunedì 5 settembre all’Auditorium “Giovanni Agnelli” del Lingotto di Torino e martedì 6 settembre al Teatro alla Scala di Milano. Protagonista una grande compagine rinomata nel mondo come la londinese Philharmonia Orchestra diretta per l’occasione da John Axelrod, che propone capolavori come Peer Gyntdi Grieg e Shéhérazadedi Rimskij-Korsakov, abbinate alla prima esecuzione italiana di The imagined forest della giovanissima e pluri-premiata compositrice inglese Grace-Evangeline Mason. O ancora, nel concerto conclusivo tutto mozartiano dal titolo ‘Cristalli’, sabato 24 settembre al Conservatorio di Torino e domenica 25 settembre al Conservatorio di Milano, dove la Mahler Chamber Orchestra, formazione europea nata nel 1997 sotto l’egida di Claudio Abbado, presenta senza direttore un programma inusuale con Leif Ove Andsnesin veste di solista.
Tra gli ulteriori appuntamenti sinfonici da non perdere si segnalano il graditissimo ritorno al Festival, nella doppia veste di direttrice d’orchestra e soprano, della canadese Barbara Hannigan, che sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia propone la Sinfonia Il miracolo di Haydn e la Quarta Sinfonia di Mahler cantando nel Lied finale Dashimmlische Leben (La vita celeste), il 16 al Teatro Dal Verme di Milano e il 17 all’Auditorium del Lingotto di Torino.
Immancabile l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, guidata dal suo Direttore ospite principale, lo statunitense di origini messicane Robert Trevino, che affianca la Symphonie Fantastique di Berlioz alla prima italiana di The wonder of lifedi Régis Campo, il 9 all’Auditorium Rai di Torino e il 10 al Conservatorio di Milano. Concerto festoso, poi, per celebrare i duecento anni di indipendenza del Brasile con i giovani dell’effervescente Neojiba Orchestra-Orchestra Giovanile dello Stato di Bahia, diretta da Ricardo Castro, insieme a un’istituzione del pianoforte come la portoghese Maria João Piresche suona il Terzo Concerto op. 37 di Beethoven. Ritmi, colori e strumenti sudamericani sono parte della serata grazie alle pagine di Antônio Carlos Gomez, Heitor Villa Lobos e Jamberê Cerqueira, il 13 al Conservatorio di Milano e il 14 all’Auditorium del Lingotto di Torino.Altri attesi ritorni al Festival sono la leggenda del pianoforte Ivo Pogorelich, impegnato nel recital “Luci erranti” con fantasie di Mozart, Chopin e Schumann e con il Prélude di Ravel, il raffinato tenore inglese Ian Bostridge, che canta Les illuminations op. 18 di Britten, e ancora il violista Nils Mönkemeyer, che suona con il Bach Consort Wienin un concerto che esplora il barocco e il Novecento tra Sudamerica ed Europa.