MMW/ Del Corno, Casa degli Artisti restituita alla città inaugurata da Casa Doc
“La Casa degli Artisti ha una storia bellissima e lunghissima e che, solo grazie all’impegno della nostra amministrazione, è stata restituita alla città con funzione pubblica. Dopo un intervento di riqualificazione di cui si è fatto carico un operatore diretto, che ha realizzato una rivitalizzazione di questo spazio, una procedura pubblica ha assegnato lo spazio a un gruppo di associazioni davvero stimolanti dal punto di vista di come interpreteranno la Casa degli Artisti di fatto inaugurata da Casa Doc”. Così l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, nel suo intervento al panel dedicato ai 30 anni di vita della cooperativa Doc Servizi. “Ciò che è accaduto a Milano negli ultimi anni è stata una capacità di ascolto e relazione tra istituzioni e soggetti che, a vario titolo, promuovono e diffondono la cultura musicale che ha prodotto risultati concreti e, soprattutto, il cambio di un paradigma che penso potrà portare risultati nel futuro. In particolare il ruolo che la musica svolge in una città.”
E questo ruolo passa si tre filoni. Innanzitutto, evidenzia Del Corno, “una forma di aggregazione sociale: quando la musica è ascoltata dal vivo, e soprattutto è proposta da giovani artisti o che agiscono in una sfera di autonomia e indipendenza, crea nella città tanti luoghi di aggregazione positiva. Sono tante luci che si accendono in città e luoghi che tornano ad essere frequentati nelle ore serali; sono opportunità che vengono date alle ragazze e ai ragazzi che condividono una esperienza stimolante che accende la loro intelligenza e i loro cuori che promuove una forma di condivisione”.
L’assessore ha ricordato che “tre sono gli assi portanti della filiera della musica: aggregazione, creatività ed economie”. La musica aggrega e nel farlo dà vita a “una fucina di creatività imprescindibile, oltre che generatrice di un valore economico importante, anche per l‘unione di varie professionalità: tecnici, autori, artisti e organizzatori. Mettendo insieme queste tre fasce – aggregazione, creatività, occupazione – il settore acquisisce un’importanza fondamentale per tutto il Paese. A Milano è stato fatto proprio questo lavoro. Il senso della Milano Music Week é questo. Non esiste comunità che non abbia un momento di reciproco riconoscimento. Una piattaforma nella quale tutti gli operatori della filiera musicale si confrontano, per creare massa critica”.