Noemi, ‘Guardare giù’ (testo)
Forse non ho mai capito se la tua è paura solo di rischiare
Se mangiare lacrime col pane ti fa stare male e non lo vuoi più
non lo vuoi più
Camminare per le strade coi lampioni accesi sopra al cuore, Respirare polvere e catrame, farsi male, non parlare più
Forse un po’ sui tuoi ‘Boh’ ci penserò
non finirò l’ossigeno perché
non sai che
Sono anche capace di restare con le gambe a penzoloni e di guardare giù
Anche se poi soffro di vertigini per te e guarda non mi importa, importa, importa
Di stare su una corda ferma e di guardare giù
Sarei anche capace di mandare indietro il tempo e riprovare a riaggiustare tutti quanti gli ingranaggi arrugginiti che son rotti da un po’, rotti da un po’
Camminerò duemila metri sopra al mare in bilico su questa corda irregolare
Ed ho paura di cadere e farmi male ma…
Non sai che
Sono anche capace di restare con le gambe a penzoloni e di guardare giù
Anche se poi soffro di vertigini per te guarda non mi importa, importa, importa
Di stare su una corda ferma e di guardare giù
Ottimo, passano cambiano le stagioni nell’Antartico se poi ci sfioriamo per un attimo
E mi troverò duemila metri sopra questo mare in bilico su questa corda irregolare
ed ho paura di cadere e farmi male ma…
Non sai che
Sono anche capace di restare con le gambe a penzoloni e di guardare giù
Anche se poi soffro di vertigini per te
E guarda non mi importa, importa, importa
Di stare su una corda ferma e di guardare giù