Jamila, ‘Storia’ (testo)
Nell’assenza di qualcosa
Lui appoggiato su un tronco
Nelle mani ha una rosa
E così entrambi scappano
Da un castello di carta
I loro sogni cenere
La vita ormai li scansa
“Smetti, smetti”, dice alla luce
“Spegni, spegni l’ultimo lume”
Lui lontano anni induce
Forte, un sospiro di voce
Spinge ancora un’altra volta
Tira, ed ecco un’altra sbornia
Sbotta e nella sua ignoranza
Spegne tutta la sua stanza
La speranza sta in chi nuota in fondo al mare aperto
In chi non chiude la porta, ma c’ha il cuore infranto
E non lascia mai fuggire neanche un solo canto
Di chi con i brividi lancia urla di ghiaccio
Lenta, ma poi la vita li unirà
Forse sopra ogni umanità
Vigono su questo amore malato
Saziano solo per poco il palato
“Straziante”, dicono
Ma nell’incoscienza di questo pericolo
Non si guardano le spalle e girano ad un vicolo
Ecco, le loro strade si avvicinano
Lento il tempo ha fatto sì che ci credano
E in un attimo di sospensione
Sollevati dal tuo lago di orrore
Per ammirare con passione
Questa storia vinta contro ogni teoria
Io non mi aspettavo tutto questo
Quando avevo solo scritto il primo verso
La tastiera scorre sotto le mie dita
Un lieto fine anche a questa partita
La speranza sta in chi nuota in fondo al mare aperto
In chi non chiude la porta, ma c’ha il cuore infranto
E non lascia mai fuggire neanche un solo canto
Di chi con i brividi lancia urla di ghiaccio
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