Con ‘Costole’ Supertele celebra l’amore carnale quello che arriva prima del sentimento puro
‘Costole’ è il nuovo brano di Supertele (all’anagrafe Francesco Perrone), in collaborazione con gli Otto x Otto, prodotto prodotto con Andrea Ravasio e la partecipazione di Dj 2P e Adma. ‘Costole’, spiega Supertele “è l’anatomia dell’amore e del sesso, che parte dalle dita e arriva alle ossa. E’ quella sensazione che si prova quando la persona che si ama, ti stringe talmente forte da toglierti il fiato e farti provare qualcosa di simile a una vertigine o a un’ossessione. E’ ballare tutta la notte sul corpo di un’altra persona, fino allo sfinimento, fino a perdersi in un viaggio senza meta”.
“Ho scritto ‘Costole’ -spiega ancora Supertele- per celebrare l’amore carnale, quello che spesso arriva prima del sentimento più puro, ma che sa lasciare segni indelebili nell’animo. Ho sempre pensato a questo brano con una voce femminile, quando ho sentito la voce di Anna degli Otto x Otto mi ha stregato e ho subito pensato: trovata!”.
La canzone, con la sua cassa dritta e i sample di flauti dai rimandi psichedelici, vuole essere un inno a due corpi che si mescolano diventando uno solo, attraverso una scarica elettrica, sensuale e mistica. Il sesso svincolato dal rapporto di coppia, quello che assomiglia a una danza irrazionale, e che diventa un’isola in cui rifugiarsi, per sentire di essere ancora in contatto con la nostra parte animale.
“Oggi è difficile per l’uomo sentirsi semplicemente un elemento della natura e non del tempo -prosegue Supertele- perché le sovrastrutture sociali hanno permeato le nostre vite in maniera irreversibile. Ma credo che uno dei momenti più alti cui ci si riesce a liberare di queste catene della mente, è quando due corpi si uniscono nell’eccitazione, e riescono a portare il cervello a uno sorta di stato meditativo di trance, in cui l’unico pensiero diventa il piacere. L’immagine delle stelle che si spengono descrive proprio questo: il blackout al di fuori di sé, una connessione ancestrale con la propria pelle e quella del partner, l’unico luogo in cui non esiste il buio”.