Simon Le Bon ai microfoni di RTL 102.5 presenta l’ultimo singolo dei Duran Duran e l’album in uscita a ottobre
Questo pomeriggio Simon Le Bon, leader dei Duran Duran, è stato ospite in diretta in radiovisione su RTL 102.5 in collegamento dall’Inghilterra. Il cantante della band leggenda del pop ha presentato il nuovo album ‘Future Past’, che verrà pubblicato il prossimo 22 ottobre e che vanta tra i produttori, Erol Alkan, Giorgio Moroder e Mark Ronson. L’album è anticipato dal primo singolo ‘Invisible’ disponibile sulle piattaforme digitali e da oggi in tutte le radio.
Parlando di ‘Invisible’, il leader dei Duran Duran ha raccontato l’idea dietro i versi della canzone e l’utilizzo fatto dell’Intelligenza Artificiale per girare il video: “E’ iniziata come una storia personale – spiega Simon Le Bon -c’era l’intenzione di raccontare una persona in una relazione di coppia che si sente ignorata dal partner e poi l’idea si è sviluppata. Questa persona inizia a credere che forse è ignorata da tutto il mondo, poi pensa che forse fa parte di un enorme gruppo di persone che viene ignorata dal resto del mondo. Questa folla, però, è determinata ad avere una voce ed è per questo che c’è il verso che dice but a voiceless crowd isn’t backing down”.
A proposito del video per il nuovo singolo ‘Invisible’ realizzato con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, il cantante dei Duran Duran aggiunge: “Abbiamo utilizzato un bot con Intelligenza Artificiale chiamato Huxley, creato dal team Nested Minds che è programmato per ragionare come una mente umana. Gli fornisci la musica, i versi, le immagini e lui mette tutto insieme e crea quello che è il suo sogno, la sua visione, è qualcosa di incredibile. Il risultato non è editato da un essere umano, fa tutto la macchina. E’ come mettere gli ingredienti in un frullatore che ti sforna una torta pronta perché sa come prepararla”.
Per quanto riguarda l’album ‘Future Past’ Simon Le Bon spiega così il significato del titolo ai microfoni di RTL 102.5: “L’idea è che ogni momento del presente sia qualcosa che nel futuro sarà passato. Ogni momento che vivi, ogni piccolo momento dell’esistenza è sempre ‘futuro passato'”..
Per lavorare al disco i Duran Duran hanno chiamato numerosi collaboratori, incluso un po’ di Italia grazie a Giorgio Moroder: “Sul disco c’è Mark Ronson, Erol Alkan, Lykke Li, Mike Garson che ha suonato con Bowie e il chitarrista dei Blur, Graham Coxon che è stato davvero fantastico – dice Le Bon – è uno dei chitarristi più creativi che abbia mai incontrato in tutta la mia vita. Ci abbiamo lavorato a lungo e l’anno di pandemia, in qualche modo, ci ha dato la possibilità di allontanarci dal disco e poi renderlo migliore!.
E su Moroder aggiunge: “Giorgio è davvero cool. Ha sempre tutto sotto controllo e quando è venuto in studio, a differenza del solito, non ci siamo messi a discutere tra di noi e ci siamo comportati benissimo. Con lui nella stanza siamo stati buoni e abbiamo lasciato che prendesse il comando, abbiamo fatto tutto quello che ci diceva di fare ed è andata benissimo”.
Pur confermando che i Duran Duran sono ancora dei ‘Wild Boys’, il prossimo mese saranno 40 anni dal primo album, un traguardo che la band festeggerà semplicemente con l’essere ancora qui a parlare di un nuovo disco: “Penso che saremo a promuovere il nuovo album da qualche parte e quello per noi sarà il modo giusto per celebrarlo”. Parlando delle differenze tra registrare un album negli anni ’80 e farlo ora, Simon Le Bon aggiunge: “Il modo di lavorare ad un disco rispetto al passato è cambiato grazie alla tecnologia. Prima ci trovavamo a scrivere mentre eravamo in tour, nei locali, nelle sale prove e poi andavamo in studio con un sacco di materiale già scritto. Ora la scrittura e la registrazione fanno parte dello stesso processo e viene fatto tutto in studio”.
In questi 40 anni cui i Duran Duran hanno sempre cercato di essere una band sempre attuale e hanno confermato la loro attitudine anche con il nuovo album: “Siamo cresciuti con artisti come David Bowie e lui ha cambiato il suo stile in ogni disco. Per noi era la cosa normale da fare, volevamo esplorare la musica, sperimentare e per noi è fantastico provare cose nuove – conclude Simon Le Bon – per questo è fantastico lavorare con artisti così diversi tra loro, perché ti portano in diverse direzioni. Io stesso ascolto un sacco di musica nuova e so che ‘Invisible’ è assolutamente adatta a stare tra le nuove canzoni”.