Rio, ‘La mia abitudine’ (testo)
Ti ho vista lì seduta tra mille parole sognavi di scoprire il mondo di essere altrove
Ho immaginato il tuo riflesso tra le colline di camminare fianco a fianco per avventure
Ma ho stretto il tuo silenzio tra le mie parole scrivendo su fogli bianchi senza colore
Ti ho dato il cuore in mano e tu ferma a guardare legato fisso a quella spiaggia fatta di storie
Vorrei che fossi tu la mia abitudine Vorrei che fossi tu la mia abitudine
Tu sai che credo alle favole che sono un mondo impossibile
Sogno l’inverno solo con te ma sai che in noi ci voglio credere
Ho colorato stanze che neanche un pittore li senti questi tuoni che sanno il tuo nome
Ho disegnato rose gialle per aspettare ho riguardato quel ritratto forse per ore
Ti avrei portata dove si parla alle stelle lì dove basta poco per prenderle tutte
Ho consegnato a loro le chiavi del cuore puoi aprire quella porta la quando ti pare
Questa distanze che detta le regole senza promettere
Vorrei che fossi tu la mia abitudine Vorrei che fossi tu la mia abitudine
Tu sai che credo alle favole che sono un mondo impossibile
Sogno l’inverno solo con te ma sai che in noi ci voglio credere
Ti prego portami in quel posto lontano dove sognare non è ancora un reato
Se poi quel sogno io lo prendo per mano io te lo giuro me lo tengo vicino
Vorrei che fossi tu la mia abitudine Vorrei che fossi tu la mia abitudine
Tu sai che credo alle favole che sono un mondo impossibile
Sogno l’inverno solo con te ma sai che in noi ci voglio credere