Kazuki Nagasawa dello studio giapponese Super Rat è il vincitore del SaloneSatellite Award 2025

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Kazuki Nagasawa dello studio giapponese Super Rat è il vincitore del SaloneSatellite Award 2025 fra gli oltre 130 candidati. Lo ha scelto la giuria che ha premiato altri tre progetti. La scommessa posta dal tema della 26ª edizione (Nuovo artigianato: un nuovo mondo – New craftmanship: new world) ha trovato risposta nei progetti dei designer under 35 candidati, che hanno saputo raccogliere la sfida con idee mature e una riflessione concreta sul futuro dell’arredo. Più che nelle forme, nei materiali e nei processi. I giovani talenti si sono ispirati a settori eterogenei, ponendo particolare attenzione alla circolarità di materiali e componenti, e impegnandosi nella sfida di progettare soluzioni quanto più possibile monomateriche.

Paola Antonelli, presidente della Giuria SaloneSatellite Award, commenta: “L’artigianato – commenta Paola Antinelli, presidente della giuri a del SaloneSatellite – è essenziale per il progresso e cruciale anche nel mondo odierno alimentato dall’intelligenza artificiale e dalla stampa 3D. Non è solo un modo per comprendere la cultura materiale di altri popoli. Poiché spesso viene distillata nel corso dei secoli, contiene anche un’antica saggezza riguardante la natura e la sopravvivenza, offrendo così lezioni collaudate e affidabili sulla sostenibilità. Quando i materiali e le tecnologie sono nuovi di zecca, inoltre, la capacità di realizzare, a mano, è necessaria per guidare l’innovazione”.

Il primo premio è andato dunque a Kazuki Nagasawa dello studio giapponese Super Rat per Utsuwa-Juhi Series, vasi e contenitori che reinterpretano l’artigianato giapponese che preserva storia e cultura, utilizzando la corteccia come materiale principe e tecniche di tintura tradizionali, per creare forme diverse e ridurre l’impatto della produzione. Il secondo premio va allo studio olandese Luis Marie per Plissade, uno schermo interamente tessile, irrigidito senza leganti o adesivi, che reinventa le tradizionali tecniche di plissettatura per un divisorio ondulato autoportante, che apre nuove possibilità per i tessili per la casa. Il terzo va all’italiano Riccardo Toldo per la lampada Fil Rouge: un filamento quasi invisibile prende vita quando alimentato ai poli opposti. Ispirato al filo rosso, che si dice leghi i destini, il suo aspetto fragile (Ø 1,8 millimetri) nasconde una potenza illuminante fino a 1200 lumen.

Al designer a cui è stata assegnata la Menzione Speciale, è stato consegnato il Róng Design Award, che offre una residenza di un mese alla Rong Design Library nel distretto Yuhang di Hangzhou in Cina, promotrice dell’iniziativa. Si tratta del designer venezuelano Juan Cortizo con Quibor Project, una cassa acustica che incarna la passione per il design industriale e dell’impegno verso l’artigianato venezuelano, ogni pezzo di questa collezione unica esprime appieno la formazione e l’esperienza del suo autore.

 

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