Milano, il Museo del Novecento si rinnova. Nuovo percorso espositivo e doppia mostra primaverile
Nuovo allestimento della collezione permanente per il Museo del Novecento di Milano, ripensato per offrire al pubblico un’esperienza immersiva, fluida e profondamente connessa con la città. Un percorso espositivo che intreccia narrazione cronologica e tematica, con approfondimenti monografici. Il progetto valorizza restituisce l’idea di museo come ‘soglia’: un luogo aperto, in continuo scambio tra interno ed esterno, tra luce naturale e artificiale, in cui la città entra simbolicamente a far parte della narrazione artistica.
Ad accogliere il visitatore è la galleria monumentale dedicata al ‘Futurismo’, che ospita la collezione più importante al mondo sul movimento, arricchita dalle donazioni Giuseppina Antognini e Francesco Pasquinelli e dalla Collezione Gianni Mattioli in comodato. Da qui il percorso si sviluppa attraverso le ‘Controverse modernità’ degli anni Trenta e Quaranta, fino alla sala monografica dedicata a’Marino Marini’, dove le opere dialogano visivamente con il panorama di piazza Duomo.
Le grandi vetrate del museo esaltano il legame tra opere e città: la ‘Pomona’ di Marini si staglia sullo sfondo della Madonnina, mentre ‘Cavallo e cavaliere’ si confronta con il monumento equestre di Ercole Rosa. La ‘Sala Fontana’, dominata dalla ‘Struttura al Neon per la IX Triennale di Milano’, simbolo luminoso del museo, si arricchisce con un nuovo allestimento dell’ammezzato che include opere significative come ‘Il fiocinatore’ e ‘Signorina seduta’.

Galeria_GestiProcessi_ph. Marco Bertoli
Seguono le sezioni dedicate alla *scultura degli anni Cinquanta, con la ‘Sfera n.5’ di Arnaldo Pomodoro e ‘Colloquio maggiore’ di Pietro Consagra. Nel segno dell’arte pubblica e partecipata, lo spazio dedicato a Enrico Baj si affaccia su piazzetta Reale, permettendo di ammirare ‘I funerali dell’anarchico Pinelli’ anche dall’esterno, illuminata nelle ore serali come la Sala Fontana. Anche la sezione dedicata al ‘Nouveau Réalisme’ sottolinea questa osmosi tra museo e città, con l’opera di Christo e le fotografie di Ugo Mulas esposte in dialogo con i portici della piazza.
A chiudere il percorso è ‘Lullaby’ di Maurizio Cattelan, opera realizzata con le macerie del PAC distrutto dall’attentato mafioso del 1993. Un momento simbolico che segna la fine del “secolo breve” e apre la riflessione sull’arte contemporanea. Il rinnovamento si accompagna a due mostre che anticipano il respiro internazionale del museo: ‘Rauschenberg e il Novecento’ (5 aprile – 29 giugno 2025): otto opere dell’artista americano si inseriscono nel percorso permanente, creando affinità tematiche e formali con il Futurismo, gli anni della guerra e le sperimentazioni del secondo Novecento. ‘Artshow (1986–2011). La guida per orientarsi nel mondo dell’arte’ (5 aprile – 28 settembre 2025): nello spazio Archivi, una mostra che celebra la storica guida fondata da Giulio Ciavoliello, con copertine e materiali che raccontano oltre due decenni di arte contemporanea a Milano.
“Il nuovo allestimento restituisce alla città un percorso pensato per valorizzare il dialogo tra le opere e con il pubblico – afferma l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi –. Le due mostre inaugurali rappresentano due punti di forza: da un lato, il legame tra Rauschenberg e l’Italia; dall’altro, l’omaggio a una guida fondamentale per il panorama artistico milanese. Milano conferma così il suo ruolo di crocevia internazionale dell’arte e della sperimentazione.”
A rafforzare questa visione, l’opera ‘Briganti’ di Adelita Husni Bey, vincitrice del ‘Premio ACACIA, entra a far parte della collezione permanente, sottolineando l’impegno del Museo verso la ricerca contemporanea. Il rinnovamento del Museo del Novecento è solo l’inizio: in autunno è previsto un intervento sull’ingresso e sulla rampa d’accesso alle sale, in vista del cantiere per la seconda torre dell’Arengario, che ospiterà artisti internazionali e aprirà una nuova stagione espositiva per Milano.