Lanzoni (Pangea): “Le donne sono ancora sotto attacco e discriminate”

Last Updated: 17 Marzo 2025By Tags: , , ,

Cultura

Sono passati 30 anni dalla Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sulle donne di Pechino, ma le richieste di allora sono ancora attuali. Oggi, infatti, vengono cancellate le conquiste delle donne e restano inapplicate le richieste avviate nel 1995. Nonostante l’aumento delle istituzioni preposte, delle leggi e delle misure in favore delle donne, la risposta misogina che ostacola l’applicazione di queste normative è tale che si rischia di perdere tutto.

Questo è quanto afferma Simona Lanzoni, vicepresidente della Fondazione Pangea, nell’annunciare la partecipazione della Fondazione alla sessantanovesima sessione della Commissione sulla condizione delle donne (CSW) presso la sede delle Nazioni Unite a New York, dal 10 al 21 marzo 2025. L’evento è organizzato in occasione del trentesimo anniversario della Dichiarazione e della Piattaforma d’Azione di Pechino (1995) e della Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne.

Fondazione Pangea, insieme ad altre organizzazioni come Women Without Violence, European Network of Migrant Women, Olympe, Plataform Portuguesa para os Direitos das Mulheres, e Shirakat, ha organizzato diversi panel (12, 13 e 17 marzo) che tratteranno temi cruciali come la prevenzione della violenza contro tutte le donne, comprese quelle con disabilità, il riconoscimento della discriminazione sessuale sistemica (come in Afghanistan) quale motivo di protezione internazionale nell’UE per le richiedenti asilo, e il rafforzamento della protezione internazionale delle donne durante il loro percorso migratorio e la loro integrazione nei paesi ospitanti.

Le donne sotto attacco: “un ritorno al passato”

“Le donne sono ovunque sotto attacco”, ha dichiarato Lanzoni. “Pensiamo all’Argentina, dove il Ministero delle Pari Opportunità è stato eliminato e dove è in discussione il reato di femminicidio. Oppure all’Afghanistan, dove è in atto un vero e proprio Apartheid contro le donne, mentre il mondo resta inerte. Le donne sono segregate per legge, non possono andare a scuola dopo gli 11 anni, non possono lavorare, non possono cantare né uscire di casa senza accompagnatore uomo.”

Lanzoni ha poi sottolineato l’importanza della recente decisione della Corte di giustizia dell’Unione Europea, che il 4 ottobre 2024 ha riconosciuto le restrizioni imposte dai talebani alle donne afghane come “atti di persecuzione”, condannando la discriminazione di genere come motivazione sufficiente per ottenere automaticamente lo status di rifugiato ai sensi della Direttiva 2011/95/UE. La decisione segna un passo storico verso una protezione internazionale per le donne che subiscono gravi violenze o vivono in paesi dove la discriminazione sessuale è sancita dalla legge.

Prevenire la violenza

Un altro tema centrale dei panel organizzati da Fondazione Pangea riguarda la prevenzione della violenza contro le donne, un fenomeno globale che non riguarda solo lo status socio-economico o le leggi in vigore, ma che deve includere tutte le donne, comprese quelle con disabilità o che vivono nelle aree più dimenticate del mondo. “Nonostante decenni di battaglie da parte delle attiviste femministe, la violenza contro le donne continua impunemente. La strategia per porre fine all’impunità è fondamentale per smantellare il patriarcato e garantire la sicurezza delle donne,” ha aggiunto Lanzoni.

Le donne migranti: violenza, discriminazione e opportunità

Lanzoni ha poi trattato la questione delle donne migranti, che subiscono molteplici forme di violenza nei paesi di origine, durante il percorso migratorio e nei paesi ospitanti. Le violenze più comuni includono matrimoni forzati, stupro, mutilazioni genitali, schiavitù, tratta e prostituzione. “I conflitti e le migrazioni aggravano queste violenze, e il percorso migratorio spesso le esacerba. Nei paesi ospitanti, l’accesso ai diritti, l’integrazione e l’emancipazione delle donne sono limitati, rivittimizzandole ulteriormente.”

L’alleanza internazionale tra generazioni di donne

Concludendo, Lanzoni ha sottolineato la necessità di creare una nuova alleanza internazionale tra generazioni di donne per il riconoscimento e l’applicazione dei diritti umani, al di là degli interessi particolari e delle battaglie politiche sterili. “I diritti delle donne non possono essere frammentati. Fuori dai diritti umani c’è solo sopraffazione e ingiustizia. Vogliamo costruire una nuova stagione di diritti che tarda ad arrivare e che non dimentichi nessuna donna”.

Per il panel di oggi, 17 marzo: Launch Meeting – Zoom

Alle 16 PM ora locale

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