Il corpo femminile come uno strumento di creazione e atto di ribellione alla Galleria Fumagalli di Milano

Last Updated: 29 Gennaio 2025By Tags: , ,

ArteMilano

Il corpo femminile come uno strumento di creazione e atto di ribellione. Esplorerà questo la mostra ‘Essere Donna’ alla Galleria Fumagalli di Milano (Via Bonaventura Cavalieri 6), dal 5 marzo al 30 maggio 2025, a cura di Maria Vittoria Baravelli e Annamaria Maggi, con opere iconiche di artiste come Marina Abramović, Gina Pane, Shirin Neshat, Annette Messager e Sang A Han.

ORIANA FALLACI

Le curatrici si ispirano alle parole di Oriana Fallaci e interpretano il corpo delle donne come un campo di lotta contro le convenzioni sociali e patriarcali, dove la resistenza e l’espressione artistica si intrecciano. «Essere donna è così affascinante. E un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esistesse potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse una mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che urla d’essere ascoltata.» Oriana Fallaci in Lettera a un bambino mai nato (Rizzoli, Milano 1975).

SFIDARE LE NORME IMPOSTE

Ogni artista presenta il proprio corpo come un mezzo per sfidare le norme imposte, esplorando la spiritualità, la sensualità e l’identità. Le opere di Marina Abramović, come “Thomas Lips”, e di Gina Pane, con “Cicatrice de l’action”, mettono in evidenza il corpo come strumento di indagine, anche attraverso il dolore e il sacrificio. Altri lavori, come quelli di Sang A Han e Annette Messager, esplorano il corpo in relazione alla maternità e alla pluralità dell’identità femminile. Infine, Shirin Neshat, con la serie Women of Allah, riflette sul ruolo delle donne iraniane nel contesto post-rivoluzionario, dove la figura femminile è sia fragile che combattente.

Inaugurazione mercoledì 5 marzo, ore 17 – 21. (mem-mh-mm)

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