Topolino festeggia la ‘giornata del dialetto’ con versioni in catanese, fiorentino, milanese e napoletano
In occasione della ‘Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali’, che ricorre ogni 17 gennaio, Topolino celebra la ricchezza linguistica del nostro Paese. Nel numero 360, in edicola a partire da mercoledì 15 gennaio, una storia sarà disponibile oltre che in italiano in catanese, fiorentino, milanese e napoletano. ‘Zio Paperone e il PdP 6000’ è il racconto scritto da Niccolò Testi per i disegni di Alessandro Perina. Al progetto è dedicata anche una cover realizzata da Andrea Freccero, con protagonista lo Zione e la bandiera tricolore. Le copie con la storia in dialetto saranno distribuite unicamente nelle edicole della zona regionale di competenza linguistica, mentre nelle altre regioni verrà distribuita la versione in italiano.
‘ZIO PAPERONE E IL PDP 6000’
Per declinare ‘Zio Paperone e il PdP 6000’ in catanese, fiorentino, milanese e napoletano, Panini si è avvalso della collaborazione di Riccardo Regis. Il professore è ordinario di Linguistica italiana dell’Università degli Studi di Torino ed è un esperto di dialettologia italiana.
RICCARDO REGIS
Si tratta, sottolinea il professore di “un’iniziativa molto interessante. E’ la prima volta che mi capita di svolgere attività di divulgazione rivolgendomi a un pubblico fatto anche di bambini. Topolino è nel mio cuore, da sempre. In tempi non sospetti avevo anche approfondito l’onomastica disneyana, mettendo in luce i meccanismi che ne sono alla base”.
ALEX BERTANI
L’iniziativa, secondo il direttore editoriale di Topolino, Alex Bertani, rappresenta “un’ottima occasione per ricordarci quale immenso patrimonio culturale e storico rappresentino le centinaia di idiomi. Idiomi che attraversano la nostra penisola da nord a sud e da levante a ponente. Testimonianze vive di un’eredità storica quanto mai ricca e preziosa. Leggere le disavventure di Zio Paperone in questi dialetti è stata anche l’occasione di uno spasso e un divertimento che da tempo non provavo. Leggere per credere”, conclude Bertani