Il ritorno a teatro di Drusilla Foer, al Manzoni con ‘Venere Nemica’

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Drusilla Foer dopo il successo di ‘Eleganzissima’ porta in scena la sua seconda prova autorale, ‘Venere Nemica’. Si tratta di una pièce teatrale a tratti musical, interpretata dalla stessa Drusilla, con la partecipazione di Elena Talenti. Prodotta da Best Sound e con la direzione artistica di Franco Godi, ‘Venere Nemica’ va in scena al Teatro Manzoni dal 16 al 19 gennaio prossimi.

‘VENERE NEMICA’

Ispirata alla favola di Apuleio ‘Amore e Psiche’, ‘Venere Nemica’, per la regia di Dimitri Milopulos, è un’opera di prosa teatrale supportata da musica cantata dal vivo, con un repertorio inaspettato, intenso e crudele, a tratti musical. Scritta da Drusilla Foer, che ne ha messo a punto la drammaturgia con Giancarlo Marinelli, ‘Venere Nemica’ rilegge il Mito in modo croccante, divertente e commovente a un tempo. In bilico tra tragedia e commedia. La competizione suocera/nuora, la bellezza che sfiorisce, la possessività materna nei confronti dei figli, il conflitto secolare fra uomini e Dei.

SINOSSI

Venere, Dea della bellezza e dell’amore esiste ancora. Creatura immortale, l’antica Dea vive oggi lontano dall’Olimpo e dai suoi parenti. Parenti immaturi, vendicativi, capricciosi, prigionieri come la Dea stessa nell’eterna bolla di tempo che è l’immortalità. Ha trovato casa a Parigi, fra gli uomini, di cui teneramente invidia la mortalità, che li costringe all’urgenza di vivere emozioni, esperienze sentimenti. Venere può permettersi di essere imperfetta tra gli umani.

Grazie al rapporto con la sua misteriosa e inseparabile cameriera, Venere, nel momento in cui gli uomini non credono più agli dei ma agli eroi, ripiomba nel passato. Nella storia di
Amore, il figlio ingrato e disobbediente, e Psiche, sulla quale Venere riversa tutto il suo rancore di Dea frustrata, di Madre tradita.

Ma nel paradosso feroce e dolcissimo della vita che non risparmia nessuno, nemmeno gli Dei, Venere insieme all’odio scoprirà anche l’amore. Un amore infinito e incondizionato per quel figlio ferito che, in fuga dall’amata, torna da sua madre per curare le ferite del corpo e dell’anima. Ma dinnanzi a questa Venere, lieve, ironica, tagliente, spietata e al suo incredibile colpo di teatro, come si fa a resistere? Come si fa a non credere?

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