Tanto amore tra le canzoni di Sanremo e la voglia di mettersi a nudo
Intanto possiamo dire che se il buongiorno si vede dal mattino il colore dominante della 75esima edizione del Festival di Sanremo (dall’11 al 15 febbraio) sarà il nero. Quello dei look ovviamente, guardando alla passerella su Rai1, nella serata con Carlo Conti. Indubitabilmente il colore dell’anno come anche la ‘Prima’ del Teatro alla Scala ha decretato. Ma al di là dell’estetica di superficie, che potrebbe anche sorprenderci, l’amore torna a dominare tra i temi delle canzoni, ma anche la voglia di raccontarsi e di mettersi a nudo.
Un cast ormai al dopo la finalissima di Sanremo Giovani-Sarà Sanremo. Si uniscono ai 30 ‘Big’ in gara Alex Wyse, Settembre, Maria Tomba, Vale Lp e Lil Jolie.
Achille Lauro è alla sua quarta partecipazione al Festival. “Mi sento profondamente a casa” ha confessato il cantautore. “Rispetto alla prima credo che sia cambiato profondamente il festival. Adesso è pieno di nuove proposte, una nuova generazione che forse rispecchia veramente il vero panorama della musica italiana”. Il titolo è ‘Incoscienti Giovani’ che parla “forse un po’ di noi, giovani e incoscienti”.
Bresh spera che il Festival “sia una bella tappa. Mi piace guardare oltre, pensare a me e ai miei fan, perché se sono qui è anche grazie a loro”. Il titolo la ‘La tana del granchio‘ è “una canzona ‘ubriaca’ che paradossalmente indica quanto sia difficile spiegare in maniera verbale e scritta certe emozioni forti”.
Al suo debutto Brunori Sas. “Lo vivo con grande emozione come tutte le prime volte. Ma anche con gioia nel cuore, inaspettata. Mi incuriosisce mettermi alla prova in un cpntesto con il quale tutti siamo conosciuti. E’ anche forse uno dei pochi nazional popolari che sono rimasti in questa epoca di frammentazione, e anche metermi alla prova, perché i miei contesti sono solitamente un po’ di nicchia e invece qui dovrò confrontarmi con un pubblico più importante”. ‘L’albero delle noci’ il brano che porta una nuova nascita e di come una nascita sia anche una rinascita. Mia figlia Fiammetta è stata un motore. La canzone prende a pretesto quella gioia incredibile, ma parla anche della paura e dell’inquietudine che si prpva in queste situazione. Di come spesso ci si trova inadeguati in quella linea sottile tra l’essere genitori, ma sentirsi ancora figli”.
Clara torna all’Ariston con ‘Febbre’: “come la vita sale e scende”. I Coma_Cose arrivano a Sanremo con ‘Cuoricini‘: “abbiamo portato una ballad struggente, oppure ritmata. Chi lo sa?” gioca la coppia artistica e di vita.
Elodie porta ‘Dimenticarsi alle 7′: “un dramma” dice e non vuole svelare di più. “Spero di fare bella figura” confessa Emis Killa che con ‘Demoni’ parla di una notte d’amore.
Fedez di nuovo sul palco dell’Ariston con ‘Battito‘: “è una moltitudine di cose. Una dicotomia tra quella che può essere una canzone dedicata ad una donna, ma quella donna è impersonificata nella depressione”.
‘Fango in Paradiso’ è il brano di Francesca Michielin: “c’è del disagio in questo pezzo. Il tipo mi ha lasciata e mi sono detta ‘scrivo una canzone e ci metto dentro tutto'”.
Francesco Gabbani, alla sua quarta volta a Sanremo, con ‘Viva la vita’: “Il titolo la dice lunga, una celebrazione della vita, della sua essenza” spiega, lanciando un “in bocca al lupo ai giovani”.
‘Chiamo io chiami tu’ il brano di Gaia che “parla dell’indecisione e della poetica dell’indecisione. Spesso ci troviamo schiavi della nostra testa e dei nostri, poco legati al nostro istinto, al nostro sentire. Un augurio per uscire da questo limbo”.
Giorgia, reduce dalla conduzione di X Factor, torna a cantare su un palco che conosce bene “che mi emoziona come 30 anni fa”, con ‘La cura per me‘: “non è mai facile raccontare una canzone. Per me è riuscire attraverso la potenza di un sentimento concedersi una evoluzione interiore, per imparare, perché non si finisce mai di imparare”.
Lucio Corsi, per la prima volta a Sanremo, confessa che “è un palco che amo profondamente, perché ci sono passati artisti che amo, da Rino Gaetano, a Vasco, a Ivan Graziani. Sono onorato”. ‘Volevo essere un duro’ parla “del fatto che questo mondo ci vorrebbe infallibili, perfetti come fiori, ma non ci dice che anche i fiori sono appesi a un filo”.
‘Lentamente‘ è la canzone di Irama “una canzone diversa per me che racchiude molta sincerità e verità. Trasparente, mi mette a nudo e spero che le persone possano indossarla e farne la propria storia”.
Joan Thiele, prima volta al festival, dopo avere vinto un David di Donatello come canzone originale, porta ‘Eco‘, “una canzone che parla dell’importanza di affrontare le proprie paure e di difendere le proprie idee”.
Marcella Bella torna dopo tanti anni “Me la voglio giocare in un modo allegro”. Il titolo è ‘Pelle diamante’: “un po’ mi descrivo, ma anche una tipologia di donne che sanno quello che vogliono e che non devono chiedere mai, Sicure di sé, che hanno sofferto, ma sono determinate. Hanno la pelle talmente dura che è quasi come quella del diamante”.
Ovazione e standing ovation per Massimo Ranieri, che debuttò nel 1968 a Sanremo. “Avevo compiuto da poco 17 anni e vidi un gigante della musica mondiale e rimasi a bocca a perta. Mi disse: che fai? Era Domenico Modugno”. ‘Tra le mani un cuore’ il titolo della canzone: “un inno all’amore, alla cosa alla quale più aspiriamo, all’amore, alla vita. Una storia lacerante. Un atto di amicizia”.
Modà con ‘Non ti dimentico’ portano “una canzone d’amore. E’ difficile dimenticare, ma ci sono momenti nella vita in cui bisogna lasciarsi le cose alle spalle e andare avanti. Non vedo l’ora di cantare questa canzone perché finalmente è proprio una canzone dei Modà, di quelle che hanno fatto innamorare il pubblico dei Modà. Siamo tutti molto felici di tornare su questo palco e cantare l’amore di cui oggi c’è molto bisogno”.
Noemi confessa di essere “molto emozionata ma anche piena ti energia”. Torna a Sanremo con ‘Se t’innamori muori’: “tutti abbiamo paura di sentirci feriti quando esprimiamo i nostri sentimenti, ci sentiamo vulnerabili. Abbandonarci nelle braccia di qualcun altro ci fa molta paura. E’ la sensazione che se ti innamori, muori… serenamente”.
“Ne approfitto per fare in bocca al lupo a tutti i ragazzi in gara” esordisce Olly che porta ‘Balorda nostalgia‘: sono genovese una sensazione molto nota alla gente di mare. la nostalgia si può provare per qualcosa che si è vissuto o non si è vissuto. Devo ancora capire così. Ma io intanto l’ho scritta e la porto a febbraio”.
Rkomi con Il ritmo delle cose torna “dopo un anno di fermo da me stesso, quindi ho tanta voglia di incontrare il mio pubblico, le persone, gli addetti al lavoro, i miei amici e soprattutto essere su un palco”. Il brano arriva “da un grandissimo bisogno di accogliere il disordine invece di evitarlo e ritrovare il mio ritmo”.
Rocco Hunt “è come se fosse la prima volta” confessa. ‘Mille vote ancora‘: “una ballata che parla della m ia storia e sono sicuro anche di quella di altre persone. Parla della mia terra”
Rose Villain, al secondo Sanremo con ‘Fuorilegge‘: una canzone che amo cos’ tanto che meritava un palco importante. Una canzone che parla di desiderio, che ha quel lato struggente, ma ti fa anche sentire vivo”.
Sarah Toscano, 18 anni, alla sua prima volta con ‘Amarcord‘: “nostalgia, rivivere un ricordo e capire perché deve rimanere tale”.
Serena Brancale con un brano pieno di energia, ‘Anema e Core’, che parla di “un’attitudine alla vita, di come costruisci un sogno, una storia d’amore. le cose che fai bene le fai con l’anima e il cuore. Uno stile di vita”.
Shablo feat. Guè, Joshua e Tormento sarà sul palco con ‘La mia parola’: “è stato semplice convincerli, naturale. Siamo andati in studio ed è nato il pezzo. Parlano loro, io con la musica”.
Simone Cristicchi (vinse il Festival con una indimenticabile ‘Ti regalerò una rosa’) porta “una canzone molto speciale, ‘Quando sarai piccola‘. Una canzone intima, poetica che racconta di quando nella vita con il passare del tempo diventiamo genitori dei nostri genitori e in qualche modo restituiamo tutto l’amore che abbiamo ricevuto”.
The Kolors, con Stash che “ringrazia per avere scelto il nostro brano” che si intitola ‘Tu con chi fai l’amore’. “Un po’ il nostro modo per celebrare il momento in cui guida l’istinto, non il ragionamento, gli schemi. Quelle serate in cui non vuoi uscire e gli amici ti convincono e poi diventa la serata iù bella della tua vita”.
Tony Effe debutta con ‘Damme ‘na mano‘: “una canzone personale. C’è della romanità, è romantica e passionale”.
Willie Peyote arriva a Sanremo con ‘Grazie ma no grazie‘: “a tutte quelle volte in cui ti senti dire delle cose per le quali ti cadono le braccia e dici ‘grazie, ma no grazie’. Una viene citata nella canzone e Carlo Conti la spoilera: “quando ti invitano a cena con i compagni di scuola…. grazie, ma no grazie”. Altro aneddoto che viene svelato da Conti è che “grazie a lui i Jalisse torneranno al Festival di Sanremo, poi capirete perché”.