Quel ‘passo a due’ di Nureyev nello Schiaccianoci, applausi per Alice Mariani e Hugo Marchand
Calcare il palco della Scala è un’emozione che probabilmente non ha eguali. Non lo diciamo noi. Ma chi di teatri ne ha frequentati parecchi, con ruoli di primo piano. Entrare in questo teatro significa percepire il peso della storia, avvertire la presenza delle grandi étoile, avvertire l’eco del pubblico che osserva con occhi attenti e competenti. Non è un luogo come gli altri, e non lo sarà mai. È il tempio della danza e della lirica, dà e chiede amore e rispetto.
Per questo, anche i più grandi possono mostrare una piccola incertezza. Che però ha il pregio di chiarire ancora meglio la posta in gioco e di rendere umano ciò che anche lo sguardo più raffinato può percepire come assoluto.
Danzare qui Lo Schiaccianoci di Nureyev rende tutto ancora più intenso. La sua coreografia non perdona: ogni movimento è un equilibrio tra precisione e interpretazione, ogni passo ha una complessità assoluta. Il passo a due del secondo atto, in particolare, è incredibilmente sfidante.
Per la prima volta sul palco del Piermarini una coppia al suo debutto assoluto: l’étoile dell’Opéra de Paris Hugo Marchand, e la prima ballerina scaligera Alice Mariani. Una esibizione emozionante, pur con una piccola esitazione di Marchand che ha reso tutto ancora più intenso e, come dicevamo, umano. Lui è intenso e assoluto. Lei tecnicamente perfetta e capace nell’interpretazione. Quelle punte… La direzione dell’orchestra è affidata a Valery Ovsyankikov. Sono ottantadue gli allievi della Scuola di Ballo e il Coro delle Voci Bianche dell’Accademia della Scala diretto da Marco De Gasperi.