‘Filo Spezzato’, l’ultimo abito della maison Finzi torna a vivere per raccontare la storia
Durante la cerimonia degli Ambrogini d’Oro al Teatro Dal Verme, verrà presentato il progetto ‘Filo Spezzato’, che ricostruisce l’ultimo abito da sera della maison milanese Finzi, distrutta dal nazifascismo. Grazie a un bozzetto ritrovato nella Biblioteca Braidense e al lavoro degli studenti dello IED Milano, l’abito torna in vita dopo 80 anni come simbolo di memoria e resilienza.
LA MAISON FINZI
La maison Finzi, attiva in Via Manzoni all’inizio del ‘900, era uno dei punti di riferimento per l’haute couture italiana. Tuttavia, con l’avvento del fascismo, i fratelli Guglielmo (William) ed Edgardo Finzi, proprietari ebrei della maison, furono perseguitati, deportati e infine uccisi nei campi di sterminio. Guglielmo, che combatté come partigiano, fu insignito di un Ambrogino alla memoria nel 1972 come martire delle libertà. Tra i pochi resti della loro opera, un bozzetto di un abito da sera riuscì a sfuggire alla distruzione e venne custodito negli archivi della Biblioteca Nazionale Braidense.
L’ABITO RICREATO DAGLI STUDENTI DELLO IED
Da questo disegno ha preso vita il progetto ‘Filo Spezzato’, ideato da Marta Nava e Guido Lo Pinto, con il supporto del Comune di Milano, della Fondazione Cariplo, dell’ANPI e dell’Associazione Figli della Shoah. Gli studenti del Master in Fashion Design dello IED Milano, guidati da docenti e tutor, hanno ricreato l’abito attraverso un percorso di studio e progettazione, unendo tradizione e innovazione. Il risultato è una raffinata opera sartoriale che sarà indossata dalla presidente del Consiglio Comunale, Elena Buscemi, durante la cerimonia.
‘PERCHE’ IL TEMPO CI TROVI SEMPRE UNITI’
L’abito riporta al suo interno una dedica di Guglielmo Finzi al figlio Silvano, partigiano anche lui: “Perché il tempo ci trovi sempre uniti”. “Ricucire lo strappo dell’odio è impossibile – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala – ma progetti come questo ristabiliscono la verità e rendono omaggio alle vittime, restituendo simbolicamente ciò che è stato ingiustamente tolto.” L’abito Finzi rappresenta non solo la storia di una famiglia e di una maison distrutte dal nazifascismo, ma anche un tributo all’impegno di Milano nel custodire la memoria e promuovere i valori antifascisti.