‘Noi più di ieri’, un viaggio nei chiaroscuri della provincia anni ‘70. L’INTERVISTA a Barbara Bordigato
Barbara Bordigato debutta con il suo primo romanzo, ‘Noi più di ieri’ per Readaction editrice, un intreccio corale di vite, segreti e apparenti contraddizioni, ambientato in una provincia italiana ricca di suggestioni e misteri. Dal primo approccio con la scrittura all’incontro decisivo con l’editor, fino alla complessità dei personaggi e della trama, emerge una narrazione a tinte noir che esplora l’animo umano tra introspezione e realismo. L’abbiamo intervistata.
Scrivi da sempre o il romanzo è nato come un progetto recente?
“Scrivo da quando ero adolescente. Ho cominciato con poesie, poi racconti brevi. È una passione che ho coltivato negli anni, ma questo romanzo è un progetto più recente. È nato circa un anno fa, anche se ci pensavo da tempo. Non avevo mai avuto davvero il tempo per dedicarmi a una scrittura più lunga”.
Cosa ti ha portato, concretamente, a scriverlo?
L’anno scorso ho avuto l’opportunità di incontrare casualmente un editor. Aveva letto un mio racconto breve, pubblicato con uno pseudonimo, e mi ha incoraggiata a scrivere altro. Dopo aver visto il potenziale dei miei testi, mi ha proposto di lavorare a un libro”.
Quindi non è il tuo debutto assoluto?
“Non proprio. Ho pubblicato racconti brevi in formato digitale, ma sempre sotto pseudonimo. Questo è il primo libro che porta il mio nome”.
Il romanzo non è autobiografico, ma ci sono elementi di te stessa o delle tue esperienze personali?
“Non c’è nulla di vissuto direttamente, ma c’è molto di me. L’immaginazione e l’interpretazione dei personaggi e delle situazioni riflettono inevitabilmente il mio punto di vista. Mi sono ispirata a storie di paese, leggende ascoltate da bambina, e all’osservazione di persone reali o raccontate”.
Gli anni ’70. Perché?
“È un periodo di grande fascino per me, ricco di contrasti. Gli anni ’70 erano un’epoca di chiaroscuri, analogica, in cui c’era ancora il telefono a gettoni, gli appuntamenti in piazza, il confronto diretto. Era anche un’epoca legata al tema dell’attesa, dello stupore e della sperimentazione attiva. Perfetta per un racconto realista con tinte noir come il mio”.
L’ambientazione è molto precisa, nel Nord-Est italiano. Conosci bene quei luoghi?
“Sì, ho vissuto in Veneto durante l’infanzia. Conosco e amo quei posti, anche se non ho vissuto esattamente nell’epoca descritta. Ho studiato il contesto storico, ma il romanzo non ha riferimenti specifici ad eventi politici o storici”.
La narrazione alterna punti di vista: il primo e l’ultimo capitolo sono in prima persona, mentre il resto è in terza persona. Come mai questa scelta?
“È una scelta stilistica. Il primo capitolo è come una cartolina che introduce i personaggi principali e l’atmosfera familiare degli anni ’70. L’ultimo capitolo, invece, chiude il cerchio: dà voce ai personaggi principali, rivelandone l’intimità e la consapevolezza raggiunta attraverso la storia”.
La struttura è corale
“Sì, è una storia intrecciata di due famiglie di ceti sociali diversi, entrambe cariche di segreti che influenzano la vita dei figli. I protagonisti principali sono Zeno e Grace, le cui vite scorrono in parallelo: lui rimane nella provincia nebbiosa, lei viaggia per lavoro. Attorno a loro ruotano personaggi complessi, ciascuno con un peso specifico nella trama”.
Il tema dell’apparenza sembra centrale.
“Esatto. L’apparenza inganna, e questo vale per molti aspetti: la condizione della donna, la violenza domestica, il compromesso come scelta di vita. Sono temi che esploro attraverso le vite dei miei personaggi”.
Hai lasciato che i tuoi personaggi evolvessero liberamente o li hai costruiti rigidamente?
“Ho dato loro libertà. Spesso hanno preso direzioni che non avevo previsto, sorprendendomi. Dalle loro interazioni sono emerse caratteristiche e potenzialità inaspettate.”
Hai parlato di uno stile misto. In che modo questo si riflette nella narrazione?
“Lo stile alterna momenti incisivi e diretti a passaggi più distesi, con subordinate. Ogni tanto, alcuni personaggi raccontano episodi di vita altrui, creando una sorta di storia nella storia, ma in modo leggero, senza appesantire il flusso principale”.
A chi consiglieresti il tuo libro?
“A chi ama i romanzi realistici e graffianti, che esplorano la condizione umana senza filtri. Non è un libro leggero o romantico, ma credo che possa piacere a chi cerca profondità e complessità. Scrivere è stato un viaggio, e spero che lo sarà anche per i lettori. Ai personaggi lascio l’ultima parola: sono loro i veri protagonisti”.
LE PROSSIME PRESENTAZIONI:
Libreria Internazionale Romagnosi
Via Romagnosi 31/33, Piacenza
Sabato 16 novembre 2024
Orario 10.00/12.00 – 16.00/18.00
Mondadori Bookstore
Corso Giuseppe Garibaldi, 83
FIORENZUOLA D’ARDA (PC)
Sabato 23 novembre 2024
Orario 09.00/12.30
Libreria Saphira
Piazza Gian Galeazzo Visconti, 6
Grazzano Visconti (Piacenza)
Domenica 1° dicembre 2024
Orario 10.00/18.00