‘Un fiore a San Servolo’ Mario Cucinella per il Venice Innovation Design 2025
Una nuova visione di architettura che punta a fondersi con l’ambiente naturale: il progetto ‘Un fiore a San Servolo‘ di Mario Cucinella Architects (MCA) è stato presentato durante il VID – Venice Innovation Design – Intermezzo, anticipando il VID 2025. Prevede la costruzione di un anfiteatro sull’isola di San Servolo, nella laguna di Venezia che non sia solo uno spazio destinato a eventi scenici, ma anche un luogo di relazione e dialogo, dove l’architettura e il paesaggio circostante si integrano profondamente.
“Un fiore a San Servolo è un anfiteatro che crea un legame profondo tra architettura e natura, integrandosi armoniosamente nella Laguna di Venezia” ha spiegato Mario Cucinella, Founder & Design Director di MCA – Mario Cucinella Architects. “Grazie alla stampa 3D e all’uso di materiali sostenibili, la struttura si integra nel paesaggio con una forma organica che, come un fiore, nasce dal terreno. Non è solo uno spazio scenico, ma un luogo di incontro e dialogo, dove tradizione e innovazione si fondono in sintonia con l’ambiente.”
Ispirato alla forma di una corolla di fiore, l’anfiteatro si sviluppa come un’estensione organica del terreno, rispettando la morfologia dell’isola. Grazie all’uso di tecnologie avanzate, come la stampa 3D, e l’impiego di materiali sostenibili, la struttura acquisisce una geometria fluida e libera, che si espande verso l’esterno, simulando il fiorire dal terreno.
L’approccio sostenibile e innovativo permette di creare un dialogo continuo tra tradizione, innovazione e natura. Il fondale visivo dell’anfiteatro sarà l’isola degli Armeni, sottolineando l’importanza del contesto nel plasmare le relazioni tra architettura e ambiente. L’obiettivo principale è stabilire un equilibrio tra l’opera costruita e il paesaggio, offrendo una percezione dinamica e fluida dello spazio che non è limitata a un’unica prospettiva. Il progetto riflette una filosofia di architettura che non solo risponde alle esigenze funzionali di uno spazio scenico, ma diventa un simbolo di sostenibilità e armonia con l’ambiente, dove il costruito, il paesaggio e le persone sono in costante interazione.