Lucio Gregoretti firma la colonna sonora di ‘Nato il sei ottobre’, il docufilm di Pupi Avati dedicato ai 100 anni della radio

Last Updated: 7 Ottobre 2024By Tags:

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Lucio Gregoretti firma la colonna sonora originale edita da Edizioni Curci e Concertone di ‘Nato il sei ottobre’. Il docufilm, con la regia di Pupi Avati, è dedicato ai 100 anni della radio italiana, in onda domani, martedì 8 ottobre, in prima serata su Rai 1. La colonna sonora di ‘Nato il sei ottobre’ sarà disponibile in digitale da domani.

LUCIO GREGORETTI

Le musiche che ho scritto per ‘Nato il sei ottobre’ richiamano sonorità tipiche della musica leggera degli anni ‘20/’30″, racconta Lucio Gregoretti. “Questo un po’ perché, dopo aver letto la sceneggiatura, mi sono accorto che quel periodo avrebbe avuto un’influenza particolare nello sviluppo del docufilm. E anche un po’ perché è un tipo di musica che piace molto sia ad Avati che a me. Si tratta di un tipo di musica che si realizza attraverso un certo particolare uso dell’orchestra di archi tipico dell’epoca. Ci sono due temi principali nel film, uno è più sognante, mentre l’altro è più drammatico. Ci sono inoltre vari momenti musicali che sottolineano situazioni specifiche”.

LA COLLABORAZIONE CON PUPI AVATI

“Questa è la mia sesta collaborazione con Avati”, racconta Gregoretti. “Posso dire di aver imparato a conoscere alcuni aspetti delle sue preferenze musicali e di aver imparato, via via, a interpretare le sue richieste. Nonostante questo, però, ogni volta è un’avventura nuova. Non c’è nessun tipo di routine nel nostro modo di lavorare, si parte da delle idee per arrivare poi, attraverso approssimazioni successive, a quello che sarà il risultato finale. Una particolarità del suo modo di lavorare con la musica è che, contrariamente ad altri registi, non vuole assolutamente che si lavori sulle sequenze montate”.

Pupi Avati, spiega ancora Gregoretti “chiede invece di inventare uno o più temi improntati al carattere generale della storia e non finalizzati a un uso tecnicamente sincronizzato. Musica libera, non musica ‘a misura’. Questo a me piace molto perché lascia la libertà di scrivere seguendo dei tempi musicali e non dei tempi strettamente tecnici. Avati nasce come musicista e di conseguenza è un grande intenditore di musica. Forse è per questo che lascia ampi spazi per la musica nei suoi film e che a volte arriva addirittura a rimontare una scena per adattarla ai ritmi della musica. Per un compositore è il massimo della soddisfazione. Gli sono quindi profondamente riconoscente per questo e non solo”.

LA TRACKLIST

Questa la tracklist della colonna sonora originale: ‘Cento nascite’, ‘Cento misteri’, ‘Cento amori (versione lunga)’, ‘Ottobre ritmico’, ‘Cento nascite (versione calma)’, ‘Cento celesti’, ‘Cento dolori’, ‘Cento amori’, ‘Cento misteri (seconda versione)’, ‘Cento nascite (scena finale)’, ‘Cento celesti (seconda versione)’, ‘Cento nascite (fox)’.

‘NATO IL SEI OTTOBRE’

‘Nato il sei ottobre’ di Pupi Avati è prodotto da Antonio Avati per la Duea FilmRai Documentari con soggetto e sceneggiatura di Pupi AvatiUmberto BroccoliEnrico Salvatori e Tommaso Avati. Fotografia a cura di Cesare Bastelli, scenografie di Giuliano Pannuti, costumi a cura di Beatrice Giannini. Montaggio di Ivan Zuccon. Nel cast Dharma Mangia WoodsLudovica RubinoElisabetta De VitoFrancesco PannofinoRita CapecchiRiccardo CristofariPaolo BonacelliLuigi FerraroChiara LiscioMarianna Tornatore e Antonio Ghisleri.

I 100 ANNI DELLA RADIO

‘Nato il sei ottobre’ è un omaggio ai 100 anni della radio italiana, che racconta un pezzo importante della vita del Paese. Un lungo viaggio che comincia il 6 ottobre del 1924 e che arriva fino a oggi. In quel giorno così importante per la storia, la radio, alle ore 21, faceva il suo primo timido passo dentro le case degli italiani. Veniva letto un breve annuncio ufficiale da Ines Donarelli seguito dal concerto inaugurale del Quartetto Opera n.7 di Haydn. La voce narrante dell’ultima opera di Pupi Avati è Giacomo Curtoni, un bambino nato esattamente nello stesso istante in cui Ines Donarelli, dopo aver letto il suo breve comunicato, dava il via alle prime note di Haydn.

GIACOMO CURTONI

Giacomo Curtoni è un bambino come gli altri del suo tempo. Ma è affascinato e ammaliato in modo particolare dalle voci, dai suoni, e dalle storie che sente uscire da quella grande scatola magica. Tanto più che Giacomo non ha un padre. Il genitore biologico, un militare con cui sua madre ebbe una breve avventura, non ne ha voluto sapere nulla di quel figlio venuto per caso. Giacomo quindi riversa sulla radio una parte importante delle aspettative pedagogiche che gli sono venute a mancare. Considera quell’elettrodomestico quasi un essere umano, alla stregua di un membro stesso della famiglia. Questo suo amore, questo sentimento di riconoscenza verso lo strumento radiofonico è talmente forte che nel 1934 decide di scrivere una lettera di ringraziamento indirizzandola proprio alla sede della Eiar.

GUGLIELMO MARCONI

Un viaggio per attraversare insieme alla radio le tappe più importanti della storia italiana rivisitando immagini e documenti sonori originali. Da Guglielmo Marconi sul suo battello Elettra all’attentato a Mussolini che portò al linciaggio di Anteo Zamboni. Dall’intervista radiofonica a Luigi Pirandello vincitore premio Nobel alle canzoni che hanno caratterizzato un’intera epoca e di cui la Radio si è fatta indispensabile propagatrice.

Credit Photo: Russel Peborde

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