Il Museo Bagatti Valsecchi celebra trent’anni di attività
Il Museo Bagatti Valsecchi celebra 30 anni di apertura al pubblico. Dal 19 al 24 novembre sei giorni di festa con un ricco programma di attività in Museo e non solo. Erano gli anni Ottanta del XIX secolo e nel cuore di Milano, tra via Gesù e via Santo Spirito, vivevano due fratelli, i baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi che avevano un sogno. Ristrutturare la dimora della loro famiglia ispirandosi alle abitazioni del Rinascimento lombardo. Iniziarono così a collezionare dipinti e manufatti d’arte applicata quattro-cinquecenteschi e in circa vent’anni di lavoro allestirono una casa unica nel suo genere e allo stesso tempo avveniristica, dotandola della luce elettrica e dell’acqua corrente.
CASA BAGATTI VALSECCHI
All’ingresso posero un motto latino che ancora oggi accoglie i visitatori ‘Amicis pateo aeternumque patebo’ (‘Sono aperta agli amici e sempre lo sarò’). E avvenne proprio questo, come testimonia il Libro degli Ospiti che raccoglie oltre 10.000 firme di tutti coloro che dal 20 ottobre 1886 al 29 maggio 1975 visitarono Casa Bagatti Valsecchi: intellettuali, scrittori, aristocrazia italiana ed europea, jet set internazionale, mondo del collezionismo e degli studiosi d’arte. Senza dimenticare le infermiere volontarie della Prima Guerra Mondiale e le maestre con le loro scolaresche.
Dopo la morte di Fausto e di Giuseppe, Casa Bagatti Valsecchi continuò a essere abitata dai loro eredi sino al 1974. Pasino, figlio di Giuseppe ed erede delle collezioni d’arte di famiglia decise di donare le collezioni d’arte rinascimentale e i manufatti raccolti dal padre e dallo zio a una Fondazione appositamente costituita. Parallelamente, Palazzo Bagatti Valsecchi fu alienato alla Regione Lombardia, la quale si impegnava a ospitare in comodato perpetuo e gratuito le raccolte d’arte all’interno degli appartamenti storici al piano nobile del Palazzo.
IL MUSEO
Fu così che il 22 novembre 1994 aprì per la prima volta al pubblico il Museo Bagatti Valsecchi e oggi dopo 30 anni è ancora ‘aperto agli amici’. Rafforzando sempre di più il suo ruolo di casa che accoglie, intrattiene, fa cultura e si vuole aprire anche all’esterno, oltre le proprie sale. ‘Museo oltre i confini’ è il titolo del progetto che il Museo ha ideato per celebrare i 30 anni di apertura. Un duplice obiettivo: consolidare lo stretto legame che lo unisce con il suo pubblico già affezionato e allo stesso tempo coinvolgere nuovo pubblico, ampliando appunto i propri confini, per divulgare i contenuti valoriali e sociali che i fondatori hanno ideato e realizzato in un luogo simbolo della Milano di fine Ottocento.
‘MUSEO OLTRE I CONFINI’
‘Museo oltre i confini’ non è solo un programma di eventi, ma molto di più. E’ un progetto che vuole porre le basi di una presenza del Museo Bagatti Valsecchi in tutto il territorio milanese, dal centro alle periferie. Questo con la convinzione che un’istituzione culturale deve promuovere forme di apprendimento ‘significativo’, in grado di indirizzarsi agli interessi e alle esperienze reali dei visitatori.
IL MUSEO NELLE SCUOLE
Da novembre prossimo verranno così proposte una serie di attività didattiche nelle scuole e nelle biblioteche di quartiere per avvicinare bambini, ragazzi e adulti alla storia del Museo. Saranno proprio gli operatori museali a recarsi nelle aule scolastiche con i laboratori ‘Progetta la tua casa museo’ e nelle biblioteche. Le conferenze aperte al pubblico nelle Biblioteche si terranno martedì 19 novembre alle 17,30 alla Biblioteca di Baggio, mercoledì 20 novembre alle 17,45 alla Biblioteca di Affori e venerdì 22 novembre alle 17 alla Biblioteca di Calvairate.
LE CELEBRAZIONI
Le celebrazioni per i 30 anni del Museo Bagatti Valsecchi culmineranno tra il 20 e il 24 novembre. Cinque giorni in cui il Museo organizzerà varie attività, tra cui visite guidate gratuite con ingresso ridotto. L’appuntamento con Stasera al Museo del 20 novembre a prezzo ridotto vede l’esibizione di voce e pianoforte di Giuseppe Anastasi. Quella del 23 novembre alle 16 una conferenza dedicata a Pier Fausto Bagatti Valsecchi, fondatore del Museo da poco scomparso.
Credit Photo: Ruggero Longoni