A Palazzo Reale la mostra ‘Picasso lo straniero’

Last Updated: 18 Settembre 2024By Tags:

Milano

‘Picasso lo straniero’. Il Palazzo Reale, dal 20 settembre al 2 febbraio 2025, ospita oltre 80 opere dell’artista oltre a documenti, fotografie, lettere e video, provenienti dal MNPP e dal Musée National de l’Histoire de l’Immigration di Parigi. Un progetto che apre a più riflessioni sui temi dell’accoglienza, dell’immigrazione e della relazione con l’altro. L’idea originale del progetto è nata da Annie Cohen-Solal, curatrice scientifica della mostra con la curatela speciale di Cécile Debray, presidente del MNPP, e la collaborazione di Sébastien Delot, direttore delle collezioni del MNPP.

PABLO PICASSO

Pablo Picasso, nato nel 1881 a Malaga in Spagna, si stabilisce a Parigi nel 1904. Nonostante la Francia diventi la sua casa e la sua fama cresca oltre i confini nazionali, l’artista non otterrà mai la cittadinanza francese. La mostra segue la traiettoria estetica e politica di Picasso, per capire come abbia plasmato la propria identità vivendo nella difficile condizione di immigrato. Palazzo Reale e Marsilio Arte hanno costruito un percorso di avvicinamento alla mostra #roadtoPicasso che prevede la pubblicazione del volume che ha ispirato il progetto espositivo e la realizzazione di una conferenza a Palazzo Reale per approfondire i legami tra Picasso e Milano.

‘PICASSO. UNA VITA DA STRANIERO’

L’idea della mostra nasce dal libro della curatrice Annie Cohen-Solal ‘Picasso. Una vita da straniero’, successo internazionale pubblicato in Italia da Marsilio il 30 aprile scorso. Un’inedita quanto coraggiosa esplorazione del mondo insondabile di Picasso per sottrarre alla polvere degli archivi i segreti di una storia ancora tutta da raccontare.

LA PRIMA VOLTA A PARIGI

Viaggiando nello spazio e nel tempo si ritorna così all’ottobre 1900, quando Picasso giunge per la prima volta a Parigi da Barcellona; si attraversano i vicoli affascinanti di una Montmartre irripetibile e si assiste alla crescita di un talento strategico, sia come artista sia come uomo d’affari, capace di districarsi con naturalezza tra collezionisti e mercanti d’arte. Ed è forse proprio questa disinvoltura a far percepire il cubismo come un pericolo per ‘l’integrità morale’ del paese: scoppia così la guerra del bene contro il male, della tradizione contro la modernità, della Francia della ‘gente per bene’ contro i pericolosissimi ‘stranieri’.

LA SCOMPARSA 50 ANNI FA

A cinquant’anni dalla scomparsa dell’artista, l’autrice ne racconta la vita e l’opera in un’appassionante indagine su censure e persecuzioni, svolte artistiche e passioni. Con documenti inediti e rivelazioni mai emerse prima, si svelano le origini del mito nel cuore dell’Europa dilaniata dai nazionalismi. Informazioni: marsilioeditori.it.

LA MOSTRA

Grazie a un approccio multidisciplinare e alla straordinaria ricerca negli archivi della polizia francese, Annie Cohen-Solal, autrice della prima biografia di Jean Paul Sartre e allieva di Leo Castelli, ha portato alla luce carte che fino a oggi giacevano da decenni negli scaffali. “Ho trovato documenti, impronte e fotografie che dimostrano come la polizia considerasse Picasso un alieno e un reietto”, spiega Annie Cohen-Solal, originaria di Algeri e attualmente professoressa all’Università Bocconi di Milano. “Per tutta la vita fu tenuto sotto controllo per tre motivi: non parlava francese e veniva trattato come uno straniero; era sospettato di essere anarchico perché aveva frequentato alcuni catalani e, infine, in quanto artista all’avanguardia, era stato rifiutato dall’Accademia di Belle Arti”.

NON E’ MAI STATO CONSIDERATO CITTADINO FRANCESE

Nemmeno quando sarà consacrato come uno dei più grandi artisti viventi dell’epoca, Pablo Picasso verrà ritenuto un vero cittadino francese. L’esposizione approfondisce come la condizione di straniero abbia influito e formato la sua identità e, di riflesso, costringe a una riflessione sulla contemporaneità. “Nel mio lavoro emerge costantemente come Picasso patisse questo stato di vulnerabilità e precarietà perché sapeva che poteva essere espulso in ogni momento”, spiega Annie Cohen-Solal. “Tuttavia, proprio per questo, mentre la Francia continuava a malapena a riconoscerlo, lui riuscì a proteggersi creando una rete di amici potenti, collezionisti collaboratori e acquirenti in tutta l’Europa dell’Est che lo aiutarono a esporre nei posti più prestigiosi”.

PALAZZO TE A MANTOVA

A Mantova è in programma ‘Picasso a Palazzo Te. Poesia e salvezza’ allestita a Palazzo Te dal 5 settembre scorso fino al 6 gennaio 2025. Le due mostre, entrambe a cura di Annie Cohen-Solal con catalogo Marsilio Arte, nascono dalla collaborazione con il MNNP. Ne emerge un Picasso ancora sconosciuto, in risonanza particolare con il nostro contemporaneo: il poeta e lo straniero. Con il biglietto di ingresso della mostra a Milano i visitatori potranno accedere alla mostra di Mantova con il biglietto ridotto e viceversa.

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