Rapporto SIAE 2023, in crescita eventi (+15%) e spettatori (+30%)

Last Updated: 17 Luglio 2024By Tags:

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Più eventi (3,5 milioni, +15% sul 2022). Spettatori in aumento(quasi 265 milioni, +30% sul 2022). Maggiori luoghi di spettacolo (116.681, +14% sul 2022). La spesa più alta di sempre (4,2 miliardi, +37% sul 2022). E’ quanto emerge dal Rapporto SIAE 2023, giunto alla 88/ma edizione.

QUADRO GENERALE

Dopo un biennio tragico, il 2022 aveva rappresentato l’anno dell’inversione di tendenza per lo spettacolo dal vivo. Il 2023 conferma la ripresa del settore e, con circa 3,5 milioni di spettacoli, segna una crescita a doppia cifra sull’anno precedente (+14,9%). Una ripresa, tuttavia, ancora con un ritardo rispetto all’offerta complessiva del 2019 (-18,5%). Con circa 640 mila eventi nel 2023 (18% del totale nazionale) la Lombardia si conferma il centro nevralgico dello spettacolo in Italia, seguita da Lazio ed Emilia-Romagna. Il Centro è, invece, l’area con i tassi di offerta pro-capite più elevati d’Italia in tutte le regioni (+23% rispetto alla media nazionale). Questo grazie alla performance di Roma, la provincia più ricca di eventi (351 mila). Nota positiva per il Sud con una crescita sull’anno precedente superiore a quella nazionale, tra il +16% (Abruzzo) e il +27,5% (Basilicata).

IN CRESCITA DEL 30% IL NUMERO DEGLI SPETTATORI

Con quasi 265 milioni di spettatori, 60,5 milioni in più rispetto all’anno scorso (+30%), il 2023 ha sfiorato il livello del periodo pre-pandemico (-6% sul biennio 2018-19). Inoltre, in molti settori, le affluenze medie per spettacolo sono in aumento rispetto al 2019. Con circa 75,8 partecipanti in media a ogni evento di spettacolo, le affluenze non sono mai state così elevate, segnando un +13% sul 2022 che presentava livelli allineati a quelli del 2019. Alcuni settori sono stati particolarmente determinanti per attestare la ripresa complessiva dello spettacolo, quali il Cinema e il Calcio, che in un anno soltanto hanno recuperato rispettivamente 26,4 milioni di spettatori (+55%) e oltre 9 milioni di spettatori (+46%).

Discorso analogo per i concerti di musica pop, rock e leggera, che con 23,7 milioni di spettatori hanno confermato il corso già straordinario avviato nel 2022, abbattendo ogni record di presenze. Anche da questo punto di vista, i dati restituiscono un’Italia spaccata a metà, con il Nord e il Centro stimolati anche da un’offerta generalmente più differenziata e accessibile. In Lombardia si concentrano 56,6 milioni di spettatori, oltre un quinto del totale nazionale. Seguono, a distanza, il Lazio con circa 30,6 milioni di spettatori, pari all’11,6%, Emilia-Romagna (11%) e Veneto (10%).

CINEMA

I dati vedono il settore in netta ripresa dopo i recenti anni bui e lasciano ben sperare per il futuro. Per il 2023 l’Osservatorio dello Spettacolo registra poco meno di 2,6 milioni di proiezioni (+14% sull’anno precedente). Anche l’affluenza ha registrato un grande balzo in avanti, con 74,1 milioni di spettatori (+55,4% sul 2022). Nel complesso si tratta del 51% del pubblico dello spettacolo in Italia. Tuttavia, la presenza in sala si attesta intorno a valori ancora molto distanti dal 2019 (-29%). Con la crescita del pubblico crescono anche gli incassi, in maniera più che proporzionale a causa dell’effetto dell’inflazione sui costi dei biglietti: la spesa media supera, per la prima volta, la soglia dei 7 euro.

Il volume di incassi dalle sale italiane è di 530,5 milioni di euro, cifra ben superiore a quella dell’anno precedente (+59%). Nonostante i numeri, non migliora la situazione di sostanziale divario tra Nord e Sud del Paese sia in termini di offerta che di partecipazione. L’attività di spettacolo si concentra in Lombardia e Lazio, che da sole rappresentano quasi un terzo dell’offerta complessiva (rispettivamente 17,9% e 13,5% sul totale).

PROSA

Se nel 2022 il teatro di prosa mostrava buoni segnali di ripresa, nel 2023 si assiste ad un totale recupero dei livelli pre-pandemici di offerta (+5% rispetto al 2019), realizzando la performance migliore di sempre. Sono stati oltre 90 mila gli spettacoli, trainati da una forte crescita del numero di organizzatori rispetto al 2022 sull’intero territorio nazionale (+59%). Spettacoli che hanno portato oltre 15 milioni di spettatori nelle sale, superando quota 250 milioni di spesa da parte del pubblico. Questi risultati rendono la Prosa il più vivace settore dello Spettacolo in Italia. La maggior parte degli spettacoli si concentra nelle regioni del Nord (47%), in particolare in Lombardia, che con 14,6 mila spettacoli è la regione più prolifica d’Italia (16% dell’offerta nazionale). Seguono Sud e Isole con il 28% dell’offerta e Centro con il 25%.

LIRICA

Nel 2023 l’offerta per la Lirica ha continuato un importante percorso di crescita, avviato già nel 2022, incrementando il suo valore del 12%. Arrivando a realizzare poco meno di 3 mila spettacoli, un valore pari all’86% dei volumi di attività del 2019. Le aree del Nord Italia, da sole, rappresentano circa il 55% della proposta nazionale. Segue il Centro con il 24% dell’offerta mentre la restante quota (circa il 21%) viene proposta dalle 8 regioni del Sud e delle Isole. Il numero di spettatori supera i 2,1 milioni di persone, confermando una crescita generalizzata del pubblico che coinvolge tutte le regioni (ad eccezione del Molise).

Rispetto al periodo pre-pandemico rispetto al 2019 mancano ancora all’appello circa 320 mila tra ingressi e presenze (-13%). La partecipazione agli spettacoli si concentra in Lombardia e Veneto che, da sole, accolgono il 44% del pubblico nazionale (oltre 941 mila spettatori). Questo grazie alla presenza di due strutture di eccellenze di fama internazionale: Teatro alla Scala e Arena di Verona.

BALLETTO

Già nel 2022 il Balletto si era distinto per un’ottima ripresa post-pandemia, con livelli di offerta che avevano largamente superato anche quelli degli anni antecedenti. L’incremento è stato del 31% sulla media del biennio 2018-2019). Con quasi 11,5 mila spettacoli realizzati, il 2023 conferma l’espansione del settore (+13% sul 2022), grazie soprattutto a numerose produzioni internazionali in tournée e al lavoro dei festival. Sul territorio, l’offerta si presenta più omogenea tra le aree rispetto ad altre categorie di attività teatrale. Al Sud e nelle Isole emerge ancora la Sardegna, che con circa 670 spettacoli (6% dell’offerta nazionale) presenta il più elevato rapporto tra spettacoli e numero di abitanti.

Con poco meno di 2,4 milioni di spettatori, il settore del Balletto ha guadagnato circa mezzo milione in più di ingressi e presenze, per un incremento pari al 24% rispetto al 2022. Come per l’offerta, anche la domanda ha superato i livelli pre-pandemici. Rispetto al 2019, il pubblico è aumentato di circa il 6%. Sul territorio, invece, la distribuzione appare più polarizzata nelle regioni del Nord e del Centro Italia dove, inoltre, il tasso di crescita sull’anno precedente è ovunque più alto rispetto alla media del Paese.

CONCERTI-POP, ROCK E LEGGERA

I concerti di musica pop, rock e leggera continuano a crescere anche nel 2023, superando quota 36 mila eventi (+16% sul 2022). Rispetto ai livelli pre-pandemici, il numero di spettacoli è praticamente raddoppiato (+98% sul 2019). Non essendoci più, nel 2023 l’effetto connesso alla riprogrammazione degli spettacoli annullati causa pandemia è prevedibile che questi numeri possano essere tecnicamente replicabili in futuro. E per il momento i primi dati del 2024 sembrano confermare l’andamento. Per quanto riguarda il numero dei soggetti organizzatori di spettacoli di musica pop, rock e leggera questo è aumentato del 59% rispetto al 2022.

A livello territoriale permane un forte accentramento nelle regioni settentrionali e centrali del Paese. In particolare, in quelle dotate di maggiore capacità in termini di strutture ospitanti (arene, grandi stadi) e di infrastrutture di collegamento (Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte in primo luogo, ma anche Lazio e Toscana). Non è un caso, infatti, che gli eventi più partecipati nel 2023 si siano tenuti in poche, grandi location, come la RCF Arena di Reggio Emilia, l’Ippodromo e lo Stadio Meazza di Milano, l’Autodromo di Monza, il Circo Massimo di Roma.

CONCERTI – JAZZ

Per la musica live Jazz in Italia, il 2023 conferma il risultato già ottimo e ben sopra le aspettative realizzato l’anno precedente, che superava di gran lunga quanto fatto nel periodo pre-pandemico. Il numero di concerti, infatti, continua a crescere  e con un tasso a doppia cifra (+10,5%) rispetto al 2022, arrivando a un valore poco inferiore ai 6,7 mila (+42% rispetto al 2019). Gli spettacoli si concentrano in Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio, che si confermano le regioni dove l’offerta è più abbondante, rappresentando, insieme, appena meno di un terzo degli spettacoli. Il divario di offerta tra le aree settentrionali e centrali del Paese rispetto al Mezzogiorno e alle Isole appare meno netto rispetto agli altri settori dei concerti; inoltre, appare rilevante sottolineare che in tutte le regioni del Sud Italia i tassi di crescita dell’offerta superano largamente la media nazionale, attestandosi su un +31% sul 2022 per l’area.

CONCERTI CLASSICA

Nel 2023 il numero di concerti classici ha proseguito il suo trend di crescita, arrivando poco sotto i 19 mila spettacoli (+8,4% vs 2022 e 23,2% in più rispetto al 2019), anche con il sostegno dei contributi ministeriali e regionali che sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente. Sono in crescita anche i luoghi di spettacolo (+6,7% il dato nazionale rispetto al 2022) e, soprattutto, il numero di soggetti organizzatori (+17,6%). La Lombardia mantiene il primato nazionale con oltre 2,3 mila concerti. Seguono poco distanti Lazio e Toscana, uniche altre due regioni italiane che ospitano più di 2 mila spettacoli nell’anno, ed entrambe in ottima crescita sull’anno precedente. Con quasi 3,5 milioni di spettatori, il settore dei concerti di musica classica è quello che più cresce sull’anno precedente (+28%).

MOSTRE

Nel 2023 si sono registrati un totale di oltre 78 mila eventi, in crescita a doppia cifra sull’anno precedente (+17%) ma anche sul 2019 (+9,8%). L’offerta, in termini di numero di esposizioni e giornate di apertura, appare estremamente concentrata in pochissime regioni d’Italia e, spesso, nella città capoluogo. Basti pensare che, sul totale nazionale, uno spettacolo su due (52%), è nei comuni capoluogo di regione. Solo in Lombardia si contano oltre 14,8 eventi, il 18,7% del totale registrato nel Paese. Segue il Piemonte, con quasi 10,6 spettacoli, pari al 13,4%. Terza regione per consistenza di offerta è il Lazio, che con circa 9,2 mila spettacoli copre il 11,7% della quota nazionale. Il pubblico delle mostre in Italia nel 2023, con 16,5 milioni di spettatori, segna un +35,8% sull’anno precedente e registrando una performance migliore del 2019 (+6,9%).

DISCOTECHE E BALLO

Il 2023 ha registrato un’offerta di 197 mila spettacoli, con incremento percentuale del 20,4% rispetto all’anno precedente-Questo a fronte di una crescita del numero di soggetti organizzatori ben più consistente (+47%). Il divario con i dati del biennio 2018-2019 rimane però ancora significativo (-34%). La distribuzione territoriale degli spettacoli è decisamente in linea con il trend dell’anno precedente, confermando il divario territoriale tra Nord e Sud del Paese.

Quattro regioni contribuiscono a più della metà dell’offerta nazionale. Lombardia leader assoluta, con il 21,6% degli eventi totali. Seguono Piemonte (12,7%), Emilia-Romagna (10,6%) e Toscana (10,5%). Con quasi 34 milioni, il numero degli spettatori è in moderata crescita (+15%) rispetto al 2022 ma, come per gli spettacoli, il livello raggiunto è ancora inferiore di circa il 20% rispetto al biennio 2018-19.

PARCHI DIVERTIMENTO

Negli ultimi anni i parchi divertimento in Italia hanno vissuto notevoli variazioni nel numero di spettacoli offerti, con una dinamica chiaramente influenzata dalla pandemia. Nel biennio pandemico 2020-2021 si stima che, solo in Italia, siano stati persi oltre 250 milioni di euro di fatturato e decine di migliaia di posti di lavoro. Già nel 2022 i dati dell’Osservatorio SIAE avevano rilevato una forte inversione di tendenza e con il 2023 si è andati persino oltre. Con oltre 21,3 mila spettacoli (+14% rispetto all’anno precedente) è l’anno più prolifico di sempre per i parchi da divertimento italiani, con livelli di offerta superiori al periodo pre-pandemico di oltre il 20%.

A livello di pubblico, anche se di poco, si sono superati gli ingressi del 2019 (19,6 milioni contro 19,15). Il Veneto e l’Emilia-Romagna restano le regioni più attrattive del Paese, come già rilevato nel 2022, raccogliendo il 41% della domanda nazionale. A livello di spesa nel 2019 la spesa totale ammontava a circa 266 milioni di euro, per poi passare ad appena 100 milioni nel 2020. Poi una costante risalita che nel 2023 ha segnato il picco di 346,5 milioni di euro.

FIERE

Il sistema fieristico italiano si dichiara ripartito e in salute, grazie anche alla crescita di eventi nazionali e internazionali. Tuttavia si rileva una contrazione di oltre il 10% nel numero di giorni di apertura rispetto al periodo precedente (2,3 mila rispetto ai 2,7 mila nel 2022). La concentrazione degli eventi sul territorio nazionale riflette non solo il tessuto imprenditoriale e manifatturiero particolarmente fitto di quelle aree. Le regioni con il più alto numero di giornate di apertura restano, infatti, Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio e Veneto. Tutte insieme rappresentano una quota del 60% sul totale del Paese.

Tuttavia, tra queste, solo la Lombardia, con 500 spettacoli nel 2023, è l’unica regione a segnare una crescita sull’anno precedente (+11%), arrivando a rappresentare oltre il 20% dell’offerta nazionale. Nonostante gli eventi in calo, nel 2023 il pubblico delle fiere (oltre 10,4 milioni di persone) è quasi tornato ai livelli del 2019, quando il numero di partecipanti si è attestato a poco meno di 11 milioni.

CALCIO

Il Calcio, da solo, rappresenta l’83,2% degli eventi sportivi fruiti nel Paese. Nel 2023, l’offerta di eventi calcistici è arrivata a oltre 63 mila spettacoli, più di uno spettacolo ogni mille abitanti. Un segnale chiaro della progressiva ripresa del settore, anche se non ancora ai livelli pre-pandemia del 2019, quando gli eventi superavano i 100 mila. Valutando l’offerta di spettacolo sul territorio, le differenze regionali raccontano una storia di ineguaglianza tra le più marcate nel Paese. Oltre il 40% degli spettacoli calcistici, pari a più di 25 mila eventi, si concentrano in sole due regioni nordoccidentali: Lombardia e Piemonte. Nel centro Italia, la Toscana si fa notare con il più alto numero di spettacoli calcistici d’Italia, pari a oltre 17 mila (4,8 ogni mille abitanti). Al Sud e nelle Isole si concentra meno dell’8% degli eventi nazionali.

Il calcio si afferma tra i generi di spettacolo più popolari per la popolazione italiana, il terzo per attrattività di pubblico nel 2023, dopo il cinema e il comparto delle discoteche. Il pubblico degli spettacoli calcistici ha superato i dati del 2019, con oltre 28,7 milioni di partecipanti (+20%), cresciuto di oltre il 45% sul 2022. Nel 2023, il calcio ha rappresentato il 76,1% della spesa complessiva per gli eventi sportivi svolti in Italia, con volume di affari oltre i 611 milioni di euro, secondo solo al settore dei concerti di musica pop, rock e leggera. La cifra supera significativamente la soglia dei 450 milioni di euro del 2019, andando a confermare ulteriormente la buona salute complessiva del settore. È in aumento anche il costo associato alla partecipazione all’evento.

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