L’anima rock di Giusy Ferreri nell’album ‘Hangover’ in uscita oggi/INTERVISTA

Last Updated: 28 Giugno 2024By Tags:

Musica

Giusy Ferreri rivela la sua anima rock e assieme a Max Zanotti dà vita a una band molto lontana dal suo genere pop ma che ben caratterizza la sua diversa anima musicale. ‘Bloom’, questo il nome della band, ha esordito sul palco del ‘concertone’ del Primo Maggio a Roma con il brano ‘E’ la verità’ e oggi pubblica il primo album ‘Hangover’ e il secondo singolo ‘Rose in velluto dark’. Oltre a Giusy Ferreri e Max Zanotti fanno parte della band Roberta Raschellà e Alessandro Ducoli. Una formazione classica (voce, due chitarre e una batteria), alla quale per l’occasione si sono aggiunti gli archi di Mattia BoschiSimone D’Eusanio  e Floriano Bocchino.

(di Daniele Rossignoli)

Ma come è nata l’idea di dar vita ad un band rock? Alla domanda risponde la stessa Giusy Ferreri intervistata da IlMohicano

“Era uno dei miei grandi sogni nel cassetto, l’ho sempre detto anche agli esordi del mio percorso artistico da solista, che ho vissuto e sto vivendo sempre con grande appagamento, che mi sarebbe piaciuto esordire con una band. Adesso, a distanza di anni, alla fine è arrivato il momento giusto per poterlo fare. Poter rivelare e  rivelarmi appieno in quella che effettivamente è una mia pura ident ità nel modo di scrivere. Avevo bisogno proprio di un tappeto musicale e strumentale che loro hanno creato”.

E la collaborazione con Max Zanotti?

“Ho cercato subito Max che è sempre rimasto fedele a questo genere con diverse formazioni band. Io e Max avevamo già condiviso diverse esperienze. La prima volta nel mio secondo album ‘Il mio universo’ dove avevo inserito molti brani scritti da me in chiave rock. Poi ci siamo ritrovati due anni fa sul set di un video dei Casablanca e mi ha invitato a cantare insieme il brano ‘Siamo in America’. Ha visto come mi sia divertita e mi ha detto che in questo genere io ci sarei stata molto bene. Da lì è nata l’idea della band”.

Ma come e quando ha scoperto la sua anima rock? 

“L’ho sempre avuta. La tenevo lì, cercando a spizzichi e bocconi di inserirla nei vari album. Certamente la mia figura artistica è più apprezzata, amata e conosciuta per brani come ‘Non ti scordar mai di me’, ‘Novembre’ e ‘Volevo te’. Brani che hanno avuto un grandissimo supporto anche a livello radiofonico. Ci sta perchè si tratta di musica più orecchiabile così come anche le grandi collaborazioni che ho avuto modo di vivere. Si è aperto un mondo molto vario perchè nei miei album ho avuto modo di collaborare con grandissimi autori come Marco Masini, Federico Zampaglione e Diego Mancino. Diciamo che sotto un certo profilo mi sono sentita appagata come un grandissimo valore aggiunto. Da ragazzina invece il mio percorso è sempre stato quello rock, con diverse rock band aggiungendo la componente blues. Questo lato l’ho tenuto sempre un po’ più in sordina, non ho mai avuto modo di esporlo più di tanto. A distanza di anni ho pensato che probabilmente creare una formazione band oltre a realizzare il mio sogno sarebbe stato anche più coerente. Abbiamo voglia di farlo? E allora lo facciamo con uno spirito liberatorio”.

Si prospettano quindi due percorsi paralleli?

“Assolutamente si. Adesso sono in giro con il mio tour da solista accompagnata da una band straordinaria di musicisti che mi segue da diversi anni. Questo mi rende particolarmente felice perchè quando vedo il pubblico che canta a memoria tutte le mie canzoni mi provoca una fortissima gioia interiore. Questa invece è una cosa che mi piace vivere anche in maniera più rivelatoria, più sincera, più viscerale per quanto riguarda la mia vera natura. Penso sia stato giusto così alla fine. Prendere quello che mi è stato donato come grande valore aggiunto e fare i conti con me stessa”.

Sono sempre più frequenti tra voi artisti le collaborazioni che fino a qualche anno fa era quasi impensabile. Come mai?

“Sicuramente la musica unisce e questo è importante. Ho vissuto anch’io tantissime collaborazioni che si sono rivelate come un grande valore aggiunto. Inizialmente non avevo mai pensato di poter mettere in risalto un mio lato effettivamente molto solare rispetto alla natura più introspettiva, più cupa e poù riflessiva che emerge da questo progetto. Però quando nascono queste colalborazioni hai modo di scoprirti anche in una maniera differente. A me piace confrontarmi sul palco con altri artisti perchè si dà modo di svelarsi in diverse sfaccettature, di stupire con qualcosa di nuovo. Mi piace sperimentare”. 

Ma dove sta andando la musica? A questa domanda risponde Max Zanotti

“La strada gliela indichiamo purtroppo noi. La maggior parte del pubblica subisce la musica, magari senza sapere che c’è altro. Bisognerebbe dare un po’ più di informazione sulla musica. Sta a noi farlo e calcare la mano anche su quello che stiamo facendo che senz’altro va in controtendenza con chi ci ascolta, Poi sarebbe bello che ci fosse un ruolo di educatori che possano proporre cose nuove . E’ anche un po’ colpa nostra su dove sta andando la musica. Forse di musica ce ne è fin troppa. Ogni giorno escono migliaia di brani perchè si è dato libero accesso a tutti. Io sono dell’idea che la musica sia di tutti ma non per tutti. Bisgongerebbe avere anche il coraggio e l’onestà intellettuale a volte di dire no, mi dispiace ma tu no. E’ invce un discorso legato ai numeri. Se tu porti determinati numeri allora tu puoi farlo se non porti i numeri non puoi farlo. Bisognerebbe amare e rispettare un po’ di più la musica per far sì che non venga depauperata. Oggi tutti possono fare un disco ma poi sono pochi quelli che rimangono sul mercato”.

LA TRACKLIST DI ‘HANGOVER’

‘Mai più’, ‘È la verità (nuovo mix)’, ‘Rose in velluto dark’, ‘La vita danza’, ‘Ridarei vita’, ‘Non te l’ho detto mai’, ‘Lasciarsi in una notte di mezza estate’, ‘Crisi di astinenza’, ‘L’inganno’, ‘Il mio stile noir’.

 Credit Photo: Virginia Bettoja

 

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