La Thinking Room di David Lynch per il Salone del Mobile
David Lynch, il regista dell’inconscio, è stato scelto dal Salone del Mobile per riflettere su come la produzione di interni sia in grado di creare ambienti che entreranno in relazione profonda con chi li vivrà e li arrederà. L’esito è un’installazione suggestiva, avvolgente e visionaria: ‘Interiors by David Lynch. A Thinking Room‘ (pad. 5–7).
L’INSTALLAZIONE
Lynch mette in scena – attraverso il linguaggio scenografico del cinema e del teatro – due stanze, relativamente piccole e vuote, eccezion fatta per la grande poltrona centrale in legno. Quest’ultima è dotata di strumenti per scrivere, disegnare e dipingere e di sette cilindri che la collegano al soffitto. Poi alcune nicchie con immagini – inquietanti – scelte dal regista, uno specchio e un orologio. Tutt’intorno, un sipario ondulato che ritma le pareti e scandisce il tempo, sotto ai piedi doghe come onde marine, sopra la testa un soffitto curvilineo dorato collegato ai tubi e alla poltrona tramite sette fili di luce.
CONTENITORI VUOTI, MA CAPACI DI ACCOGLIERE
Il vuoto, tuttavia, è solo apparente: le stanze sono colme di blu, di oro, di luce, di silenzio. David Lynch ce le fa attraversare e vivere – meglio se in solitudine – proprio prima di entrare in contatto con il loro opposto: la folla, il brusio, la moltitudine dei progetti espositi in fiera. Perché? Forse perché una stanza vuota insegna come diventare un contenitore vuoto ma pronto, capace, accogliente.
LIBERARSI DI PRECONCETTI E ACCOGLIERE NUOVI PENSIERI
L’abilità di stare in una stanza così è quella di liberare cuore e mente, lasciar cadere opinioni, deduzioni, pregiudizi perché si rivelino altri spazi, altre possibilità, si possa accogliere nuovi pensieri, percezioni, immagini, sensazioni. Commenta David Lynch: “Anche solo pensare di poter immaginare una stanza per pensare è piacevole. Una stanza che aiuti a farlo accadere. Il pensiero, intendo.”
L’INTERVENTO DI LOMBARDINI 22
Lombardini22 ha progettato il masterplan del posizionamento e l’impianto architettonico del perimetro curvilineo, che conduce all’opera di David Lynch. Così, gli ambienti immaginati dal regista sono incorporati all’interno di due gusci, affiancati e simmetrici, dalla forma ovoidale. Tra il perimetro dei gusci, fatti di un sipario rosso teatrale e cinematografico, e le Thinking Room si determina uno spazio intermedio che, attraverso un grande portale a tutta altezza, accoglie i visitatori prima di permettere l’ingresso vero e proprio alle stanze.
IN COLLABORAZIONE CON IL PICCOLO TEATRO DI MILANO
Il progetto ‘Interiors by David Lynch. A Thinking Room’ ha visto la collaborazione del Piccolo Teatro di Milano, che ha realizzato materialmente gli affascinanti immaginari e i pensieri artistici di David Lynch.