In attesa della Design Week, ecco i numeri del comparto del legno-arredo

Last Updated: 13 Febbraio 2024By Tags: , ,

Milano

In attesa della design week di Milano (16 al 21 aprile), ecco i numeri del comparto del legno-arredo. Il giro d’affari si attesta a 52,6 miliardi di euro, segnando un calo complessivo dell’8,1% sul 2022. A guidare la contrazione il mercato interno (-10,1%), a 32,7 miliardi di euro (62% del totale). Ma anche l’export (-4,5%) con un fatturato che sfiora i 20 miliardi di euro (38% del totale). Il quadro è disegnato dai preconsuntivi elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo su dati Istat.

FELTRIN, “RISULTATO INFICIATO DAL PESO INFLATTIVO DA FINE 2022”

Rispetto al 2019, il fatturato di quest’anno registra una performance superiore, con circa 10 miliardi di scarto (erano 43 nel 2019). Un risultato apparentemente positivo”, spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo. “Ma che nasconde il peso inflattivo registrato già a partire dalla fine del 2022.  È sufficiente guardare i dati Istat della produzione industriale per interpretare il dato: nei primi undici mesi del 2023, la produzione industriale dei mobili registra un -5,3% e quella del legno un -14,8%. Si produce meno –conclude Feltrin – i fatturati sul’22 rimangono comunque più alti rispetto al 2019 per l’aumento dei prezzi (mobile +6,5%) e i margini delle aziende si riducono. È bene comunque evidenziare che uno dei fattori che ha causato la flessione della filiera nel suo complesso è anche il calo fisiologico della domanda interna, dopo due anni di crescita eccezionale, dovuta soprattutto al venir meno della spinta che i vari bonus edilizi hanno dato al settore e il cui progressivo ridimensionamento continuerà a incidere negativamente sui risultati della nostra filiera”. 

ARREDAMENTO -3,4% A 28 MLD EURO

Dopo aver sfiorato i 29 miliardi di euro nel 2022, il fatturato del macrosistema arredamento nel 2023 si ridimensiona leggermente arrivando a 28 miliardi di euro con una flessione totale che si attesta al 3,4% e una differenza molto contenuta tra mercato interno (13,2 miliardi di euro) con un –3,2% ed export (circa 15 miliardi di euro) a -3,6%, ma la cui quota sul fatturato totale rimane stabile al 53%.

LEGNO -11,6% A 21,4 MLD EURO

Per quanto riguarda il macrosistema legno si registra un calo del fatturato ancora più marcato (-11,6%) che tocca così quota 21,4 miliardi di euro, mentre le esportazioni calano del 7,3% raggiungendo 5,1 miliardi di valore, il mercato interno sfiora i 16,3 miliardi e arretra addirittura del 12,8%. A questo si aggiunge il commercio legno che nel 2023 raggiunge i 3,2 miliardi di euro di fatturato con una variazione percentuale pari al -20%. 

EXPORT, TANTI I FRONTI APERTI

In una filiera particolarmente votata all’export come quella del legno-arredo, le guerre in corso, gli equilibri geopolitici in divenire e la recente crisi del canale di Suez, (ammonta a circa 2,5 miliardi il valore dell’export della filiera legno-arredo sulla rotta del Mar Rosso mentre l’import è pari a circa 1,9 miliardi) incidono profondamente su più fronti. Dai costi triplicati dei container, che ricadono a valle sul costo dei prodotti finiti, all’energia che nei primi mesi del ’24 è tornata ad aumentare, il prezzo del legno invece dopo aver raggiunto un picco ad ottobre 2022 ha iniziato a calare, anche se molto lentamente. Gli ultimi dati a disposizione evidenziano infatti che nel periodo gennaio-novembre’23 l’aumento del legno risulta ancora dell’1,2% sullo stesso periodo del ‘22. 

FRANCIA IN TESTA

Gli Infodata, realizzati dal Centro Studi di FederlegnoArredo su dati Istat, evidenziano che per l’export la Francia risulta ancora in testa (2,7 miliardi di euro) a +0,6%, seguita dalla Germania, (1,8 miliardi di euro) alle prese con una pesante crisi interna; a -6,4%. Gli Stati Uniti (1,7 miliardi di euro) scendono al terzo posto dopo due anni di crescita sopra la media nei quali aveva superato la Germania, con un pesante -13,2%. La Cina ancora salda al settimo posto (458 milioni) registra un -19,1%, la peggiore performance tra le prime 10 destinazioni della filiera. Per trovare un segno positivo dopo la top ten si deve scendere alla 12esima posizione degli Emirati Arabi Uniti (307 milioni di euro) a +3,3%; segue la Russia (246 milioni) a -7,4% e il Canada, 15esimo (221 milioni) a -14,5%, mentre l’Arabia Saudita (185 milioni) è a -1,9%. 

USA -11,4%

Tra i quasi 220 mercati di esportazione dell’arredamento Made in Italy, quelli la cui contrazione delle vendite pesa in modo determinante nei primi 10 mesi dell’anno sono gli Stati Uniti (1,3 miliardi) in seconda posizione con -11,4%, dietro alla Francia (2 miliardi di euro) con +1,1% e davanti alla Germania (1,1 miliardi) a -5%.  Da rilevare il risultato della Cina al settimo posto (382 milioni) a -19,8% e quello del Canada al 15esimo posto (180 milioni) a -16,7%. Gli Emirati Arabi al decimo posto (260 milioni) registrano un +4,8%.  La Russia, 12esima con 215 milioni chiude a – 6,5%.  Arabia (160 milioni) e Grecia (153 milioni) – al 16esimo e 17esimo posto – si differenziano con un segno positivo rispettivamente del 2,5 e del 9,6%.

CUCINE

Dopo aver sfiorato i tre miliardi di euro nel 2022, grazie a un ottimo andamento sia della produzione per il mercato nazionale (2 miliardi) sia delle esportazioni (1 miliardo), nel 2023 le cucine, in controtendenza rispetto agli altri comparti dell’arredamento, si mantengono sostanzialmente sugli stessi livelli. Il fatturato alla produzione (3 miliardi) registra infatti una contrazione contenuta, pari al -2%, determinata dalla flessione della produzione per l’Italia (-3%). Stabile l’export: nel periodo gennaio-ottobre, i primi due mercati, Francia (165 milioni di euro) e Stati Uniti (119 milioni di euro), fanno registrare rispettivamente un +0,1% e un +5,8%. Terzo mercato la Svizzera (59 milioni di euro) che registra un -1,5%. In base a quanto dichiarato da un campione rappresentativo di aziende, il comparto auspica un recupero sui mercati esteri soprattutto nella seconda parte del 2024, anche in previsione di Eurocucina”  aggiunge Edi Snaidero, consigliere incaricato del Gruppo Cucine di FederlegnoArredo. “L’aspettativa è di un’edizione di conferma, in cui verrà presentata molta della ricerca compiuta negli ultimi anni dal settore, con una maggiore integrazione col mondo degli elettrodomestici, soprattutto in tema di ottimizzazione, personalizzazione degli spazi e sostenibilità”.

ARREDOBAGNO

Grazie al forte dinamismo del settore residenziale, anche il 2022 è stato per l’arredobagno un anno di crescita (+9,1% sul 2021). Nel 2023 il settore arretra del -2,2% pur mantenendosi su livelli ancora ben sopra il pre-Covid, con un fatturato di 4,3 miliardi di euro. Flette l’export (-5%), che con un valore di 1,7 miliardi rappresenta il 40% del fatturato totale, mentre si mantengono stabili le vendite sul mercato interno, che valgono 2,6 miliardi. “Per quanto riguarda le previsioni per il 2024, le aspettative sono di un recupero dettato anche dall’avvicinarsi del prossimo Salone Internazionale del Bagno di aprile, nell’ambito del Salone del Mobile.Milano, luogo d’incontro per eccellenza della design community internazionale, e momento in cui le aziende avranno modo di capire i mercati potenziali e intravedere nuove prospettive di crescita” spiega Elia Vismara, presidente Assobagno di FederlegnoArredo. “Oggi il bagno è un concept totalmente integrato: il mercato ci chiede funzionalità, sostenibilità, flessibilità e un servizio alla clientela molto forte, e l’arredobagno italiano si presenta al suo appuntamento più importante promettendo un’esperienza all’insegna della qualità”.

 

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