Sangiovanni e la salute mentale: “la terapia diventi accessibile a tutti”
Sangiovanni porta sul palco dell’Ariston fragilità, disagio e salute mentale. Temi importanti per la generazione dei ventenni. E lo dice con chiarezza: la terapia deve diventare accessibile a tutti. ‘Finiscimi‘ è la canzone che Sangiovanni porta al festival e che affronta il tema. Per questa ragione l’incontro di ieri sera con Loredana Bertè sul palco (sangiovanni la presentava) è stato toccante: “sono stato molto fortunato a presentare un’artista, una donna incredibile. La stimo molto, ha superato tante difficoltà nella vita. Voglio avere anche io il suo coraggio, che qualche volta mi manca. Adesso voglio dirlo non mi vergono. Loredana è un esempio per me, per avere una speranza anche per superare le difficoltà anche quando è difficile farlo”.
“I SENTIMENTI SI POSSONO RACCONTARE ANCHE CON GENTILEZZA ED EMPATIA”
‘Finiscimi’ è difficile anche cantarla sul palco: “la prima sera ero molto provato” confessa. “Nella canzone ci sono molti pesi che porto sullo stomaco che non riesco a mandare via. Credo non ci sia niente di male a essere se stessi e sinceri, a essere fragili. I sentimenti si possono raccontare anche con gentilezza, empatia. Non con la violenza. Non mi interessa essere cool. Sono una persona che non sta bene mentalmente, ma lotta per stare meglio, anche grazie alla musica”.
ODIO E FRUSTRAZIONE NEI SOCIAL MEDIA
“Credo che ci sia un problema di fondo nella società in cui viviamo, nelle persone, di odio e frustrazione che è molto presente. Soprattutto nei social media. Perché poi quando incontriamo le persone dal vivo non ci sono così tante problematiche. Ma questa cosa sta scappando di mano. E molte persone si permettono di dire quello che vogliono, tanto a loro non succederà mai nulla perché dietro a uno schermo non c’è nessuno pronto a denunciare o a fare sì che diventi un problema. Non c’è una restrizione, non c’è un limite, ognuno si sente libero di dire la propria e c’è poco buon senso”.
UN MONDO PARALLELO CHE PERO’ E’ REALE
“Tempo fa in modo provocatorio scrissi: immaginiamo se nella vita reale non non ci fossero regole, se potessi dire tutto ciò che mi pare. Il mondo andrebbe a rotoli. Ed è questo che sta accadendo nel mondo parallelo, che purtroppo nella società e nei giovani sta prendendo sempre più piede. I social sono una realtà parallela ma comunque una realtà ed è vissuta da tantissime persone. Non so quale sia la causa e nemmeno la cura, ma so che la mia parola ha un potere ed è giusto iniziare a usarla molto spesso per dire delle cose giuste e positive piuttosto che pensare ai miei interessi o a essere più figo o meno figo”.
COVID NUON PUO’ ESSERE UNA SCUSA
E l’isolamento provocato dal Covid “ha influito molto”, ma non può essere una scusa: “non deve essere una giustificazione perché io vedo che ci sono ancora umani buoni. Siamo stati in casa tutti non solo alcune persone. Poi è chiaro che ogni dolore ha la sua dignità e ognuno lo vive a modo proprio. Ma credo che se ci unissimo tutti insieme potremmo fare qualcosa di positivo. Ma a molti non interessa. Io credo invece nel mettersi insieme e affrontare una cosa di cui si parla sempre di più. Spero si possa tornare a vivere la vita reale, essere uniti e spero che questo Festival sia il contesto giusto per tornare a essere reali, essere vicini”.
ADULTI, CHIEDETEVI PERCHE’ I RAGAZZI STANNO MALE
“La domanda che mi pongo: perché dovrei essere io a 20 anni a dire di cosa ho bisogno. Io vivo una vita complessa, come tanti ragazzi della mia età, vivo un disagio dovuto a una società e a cose dentro che sono difficili, come la crescita, il rapporto con gli altri. Io ho trascurato la mia crescita per fare questo mestiere. Ho perso tanto di me, delle cose semplici, delle cose che sono importanti. Penso che siate voi a dover dire a me cosa devo fare. Invece mi trovo sempre solo, a dover gestire da solo, imparare e comprendere da solo. Penso che ci siamo strumenti con i quali affrontare la questione. Io non ho genitori che possono capirmi, perché certe cose sono solo dentro ognuno di noi. E’ difficile farsi capire e spiegare cosa sentiamo. Non so a chi chiedere aiuto, sprono solo i ragazzi a cercare una soluzione. Io mi sono trovato un aiuto da sole. Non sono migliore ma avevo la musica”.
TERAPIA SISTEMA UTILE PER AIUTARE A COMBATTERE DISAGI
“Spero che un giorno la terapia possa diventare un sistema utile in Italia per aiutare i giovani a combattere i disagi. Ad oggi non lo è perché costa troppi soldi, non tutti possono permettersela ed è un problema. Ci sono degli strumenti. Mi affiderei a quelli. Inviterei gli adulti, la società a domandarsi non solo come posso aiutare ma perché i nostri ragazzi stanno così. E’ arrivato il momento di chiederselo”. ‘Finiscimi’ anticipa la pubblicazione del secondo album ‘Privacy‘ (Sugar), in uscita il 1 marzo in formato cd e in digitale e in pre order dal 31 gennaio. Nell’album è contenuto anche ‘Americana’, il primo racconto in musica della sua privacy.