Jannacci e Massini a Sanremo: “I diritti stanno diventando un lusso per chi lavora”
Il tema delle morti bianche entra prepotente sul palco dell’Ariston: lo portano Stefano Massini e Paolo Jannacci, con ‘L’uomo nel lampo‘. Che gli autori, che da molto tempo collaborano, spiegano così.
“La narcosi – evidenzia Massini – regna ovunque, la catalessi ovunque, l’anestesia è dilagante. E tra tante cose di cui non importa niente a nessuno c’è il fatto che soltanto nell’ultimo anno in questo Paese sono morte 1485 persone. Che la mattina sono uscite per andare a lavorare e la sera non sono tornate a casa. Qualcuno mi ha detto ‘tu sei l’ultima persona che ci aspettiamo di trovare sul palco dell’Ariston’. Io sono molto fiero di essere su quel palco perché porto non soltanto la mia amicizia e collaborazione con Paolo, che nasce molti anni fa. Abbiamo girato tutta ‘Italia con decine e decine di repliche coN il Piccolo di Milano e abbiamo deciso a un certo punto di scrivere sul tema del lavoro, che era presente già nel nostro spettacolo, una canzone”.
UN TEMA NEL SOLCO DEL TEATRO CANZONE
“Un tema – sottolinea Massini – che sta nel solco del teatro canzone del nostro Paese nel solco di Jannacci padre, di Gaber che incontrano il parlato. Io sul palco parlo, come fece Faletti in quell’importante momento civile sulle stragi di mafia. io parlo su musica e Paolo canta. Ci tengo molto perché 1485 persone (studi della Cgia di Mestre) nel 2023 sono una marea. Vi chiedo di pensare per paradosso che un giorno nel paese scoppia una bomba e ci sono 1458 vittime. Concorderete con me che giustamente a quelle 1485 vittime verrebbe dedicato un monumento, avremmo 5 settimane di trasmissioni televisive su chi erano che storia avevano. Viceversa di questi 1485 che uscivano per ‘guadagnarsi da vivere’, perifrasi del verbo lavorare, invece c’è qualcuno che non si guadagna da vivere ma ‘da morire’. E tutto questo accade sempre con l’alibi della deplorevole casualità. Luana D’Orazio, morta a trent’anni stritolata nel telaio nella fabbrica in cui lavorava, si disse è un incidente. Poi le indagini hanno certificato che la protezione che doveva stare sopra il telaio era stata rimossa per fare sì che quel macchinario producesse qualche punto percentuale in più”.
“MOLTO CHIARO E MOLTO FORTE QUELLO CHE FAREMO SUL PALCO”
“Molto forte e molto chiaro sarà quello che faremo sul palco” è la promessa: “non la mandiamo a dire. Raccontiamo la storia di un operaio che muore giovanissimo in una esplosione in fabbrica. Un operaio che lascia un bambino di poche settimane di vita. Da quel momento in poi lui è una fotografia. La fotografia che lui aveva con il bimbo piccolo viene appesa in salotto. Ci siamo immaginati che quella fotografia parli al figlio”.
L’80% DELLE MORTI SI EVITEREBBERO SE FOSSERO TUTELATI I DIRITTI DEI LAVORATORI
“Di quei 1485 morti nel 2023 non soltanto nessuno si ricorda, ma vengono ulteriormente umiliati dal fatto che molte volte si dice che è una casualità. Viene con massima ipocrisia comunicato il massimo cordoglio, di cui non batte niente a nessuno e finiscono nel dimenticatoio. E’ certificato che l’80% delle morti sul lavoro si eviterebbero se i diritti dei lavoratori fossero tutelati. L’80% di quei 1485 sarebbe qui a vedere Sanremo e non c’è”.
UN DIALOGO
Del brano parla Paolo Jannacci: “Abbiamo cercato di fare in semplicità un brano che potesse risultare giusto, piacevole, interessante. Non siamo qui per fare proclami, ma raccontare più o meno in punta di piedi qualcosa che un artista dovrebbe suggerire. Pensiamo che sia nostro compito, raccontare qualcosa, suggerire qualcosa, che serva anche a noi, per la nostra riflessione. Questo brano ha una costruzione, a volte anche pragmatica, ce la siamo tagliata in maniera equa. Dopo tanti momenti passati insieme, abbiamo capito come giostrare i nostri spazi. Stefano mi lancia e io lo rilancio ancora in una sorta di dialogo che va a raccontare alla fine una sola storia che speriamo alla fine arrivi a tutto il pubblico. Un’ottima costruzione”.
“I DIRITTI STANNO DIVENTANDO UN LUSSO PER CHI LAVORA”
“E’ vicina l’epoca nella quale probabilmente in questa sala stampa non ci sarà più nessuno che si appunterà gli articoli e li scriverà. Le macchine sono diventate molto competitive. Soprattutto non hanno diritti. I diritti stanno diventando un lusso per chi lavora. Ma sono parte integrante di chi entra in un posto di lavoro. Per questo tratto il tema del lavoro: ha a che fare con l’umanità”.
“AMADEUS UN GRANDE ALLATO”
“Non porteremo in giro questo brano. Ma la nostra collaborazione continua” spiegano poi i due artisti. Un ringraziamento particolare ad Amadeus: “tengo a ringraziare tantissimo Amadeus – dice Massini – perché quando Tony Verona di Alabianca ci disse che Amadeus aveva ascoltato il brano e si era commosso e che ci avrebbe voluti ospiti a Sanremo, non mi aspettavo che la cosa avrebbe avuto seguito. E’ stato invece un grandissimo alleato. Mi auguro che porti consapevolezza, perché è sempre un elemento molto importante. Vorrei segnalare – chiosa – che nelle ultime 24 ore ne sono morti altri 2”.