MUSICA/ ‘Enzo Jannacci – Qualcosa da ascoltare – tra inediti e rarità’, l’album che raccoglie registrazioni private del cantautore milanese
A dieci anni dalla scomparsa di Enzo Jannacci, Ala Bianca pubblica, domani, venerdì 17 novembre, il vinile ‘Enzo Jannacci – Qualcosa da ascoltare – tra inediti e rarità’, un album prezioso che raccoglie registrazioni private dei primi anni di attività artistica del cantautore milanese, restaurate e masterizzate e tre brani inediti. Il 12 ottobre Ala Bianca ha pubblicato il primo brano inedito contenuto nel disco, ‘Non posso sporcarmi il vestito’, una canzone recuperata tra le registrazioni del giovane Enzo, opportunamente ‘restaurata’. Il brano è accompagnato da un videoclip, firmato da Ranuccio Sodi con animazione dello Studio Convertino & Designers, che racconta Enzo Jannacci attraverso i personaggi delle sue canzoni. ‘Non posso sporcarmi il vestito’ è inoltre sincronizzato nel docufilm di Giorgio Verdelli: ‘Enzo Jannacci, Vengo Anch’io’, presentato in anteprima alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, e distribuito in sala da Medusa dall’11 settembre.
‘Qualcosa da ascoltare – tra Inediti e rarità’ è una collezione di reperti audio che conservano una preziosa valenza documentaristica, storica ed artistica, e che impreziosiscono il valore del patrimonio creativo di Enzo.
Il lato A raccoglie registrazioni di provini effettuate tra gli anni ‘50 e ’60, rimaste fino ad ora nel cassetto. Tra queste, incise in casa Jannacci poggiando il registratorino sul pianoforte, in solitudine o con qualche amico musicista, spuntano ben tre inediti: ‘Con le mani sopra il viso’, ‘Non posso sporcarmi il vestito’, ‘Il vestito dell’altro ieri’, ed una versione live del celebre brano ‘Les Feuilles Mortes’ (Kosma, Prevert), consentendo così di accedere alle stanze dove il prodigio creativo e musicale di un giovanissimo Jannacci si concretizzava. Sempre in questo primo lato, troviamo alcuni dei brani che hanno consacrato il genio di Jannacci, tra cui ‘El portava i scarp del tennis’, tutti nelle prime e più intime fasi della loro creazione.
Il lato B mostra l’altra faccia dell’artista, quella più teatrale e comica, spettacolare, che si rivela dinnanzi al pubblico nella dimensione live: la registrazione del concerto del 1966 all’Intra’s al Corso di Milano, che fa rivivere il Cabaret musicale Jannacciano. Anche questo lato raccoglie alcuni dei tesori musicali della carriera di Jannacci, compreso qualche titolo firmato dalla penna sagace di Dario Fo (‘La luna è una lampadina’ e ‘Un foruncolo’).
(Ros – Il Mohicano)