MUSICA/ Raphael Gualazzi al Duse di Bologna
Lunedì 13 novembre arriva al Teatro Duse di Bologna Raphael Gualazzi con il suo ‘Dreams Tour’, prodotto e organizzato da Baobab Music and Ethics. Sul palco l’artista presenterà per la prima volta dal vivo i brani del nuovo album, ‘Dreams’, uscito il 6 ottobre per Cam Sugar, oltre ai successi più noti del suo repertorio e alcune rivisitazioni inedite di album track. Gualazzi e il suo pianoforte saranno accompagnati da una band, che si cimenterà anche in armonizzazioni vocali a tre e quattro voci, composta da Gianluca Nanni (batteria), Michele ‘Mecco’ Guidi (organo Hammond, tastiera), Luigi Faggi (tromba), Anders Ulrich (contrabbasso, basso elettrico).
Le sonorità di ‘Dreams’ spalancano le porte di un mondo onirico fatto di atmosfere dal respiro internazionale. Musica classica, ritmi African funk con tendenze che spaziano dai Funkadelic ai Parliament, agli Sly and the Family Stone, sonorità Drum&Bass, armonie new soul, influenze jazz di Errol Garner, Thelonious Monk e Coleman Hawkins. Non mancano sentori di musica elettronica, soul e R&B anni ’70 e ‘80 fino ad atmosfere disco che si fondono in un mix di composizioni condite da sintetizzatori analogici, tastiere vintage, percussioni tribali e colori vocali del soul vecchia scuola. L’album è pervaso dalla volontà e innata capacità di sperimentazione dell’artista marchigiano, accompagnata dalle collaborazioni testuali con Emma Morton, Federico Capponi, Jacopo Ettorre e Giordano Colombo. I contributi musicali, invece, spaziano dagli arrangiamenti del maestro Stefano Nanni nel singolo ‘Vivido il tramonto’ fino alla partecipazione di Tony Canto e Pippo Caballà in ‘Malinconia di averti’, passando per i Mamakass e il duo salentino Yorker composto da Antonio De Marianis e Gino Semeraro.
L’intero progetto, registrato e mixato al Marzi Recording Studio di Daniele Marzi, “celebra i sogni – racconta Gualazzi – tutti i sogni: sogni di uguaglianza, sogni nel cassetto, sogni esoterici e mistici, anacronistici, terapeutici e guaritori, sogni premonitori, sogni senza tempo, impostori, sogni senza fama e senza tetto, sogni per diletto, melanconici e trionfanti, sogni che han vissuto in tanti, sogni vulnerabili e coscienti, fragili e presenti”. Il sogno, quindi, “come un viaggio”. “Un sogno di coraggio, epifanico che attraversa la musica come rivelazione dell’anima” sottolinea Gualazzi, chiosando: “il sogno è multiforme e libero nella sua autenticità. Il sogno è verità”. L’appuntamento è alle 21.
Mem-IlMohicano