MILANO/ Una targa in memoria del partigiano Mike Bongiorno, sarà scoperta domani in via Giovanni da Procida

Last Updated: 7 Settembre 2023By Tags: , ,

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Domani, venerdì 8 settembre, alle ore 15, in via Giovanni da Procida 10, l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi insieme ai familiari di Mike Bongiorno, parteciperà allo scoprimento di una targa in memoria del presentatore, partigiano antifascista. Mike Bongiorno, all’anagrafe Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, durante la seconda guerra mondiale, dopo l’intervento delle truppe tedesche in appoggio a Benito Mussolini nell’Italia settentrionale, fu costretto ad abbandonare gli studi (aveva conseguito la maturità soltanto nella seconda sessione, l’8 ottobre 1943, in quanto nella prima era risultato insufficiente in matematica e fisica) per rifugiarsi sulle Alpi. Decise così di entrare a far parte dei gruppi partigiani e, grazie alla sua conoscenza dell’inglese, fu impiegato in un’importante e pericolosa ‘staffetta’, per cui doveva attraversare nel periodo invernale i contrafforti alpini innevati per portare in Svizzera, per conto della Resistenza, dei messaggi che permettevano le comunicazioni fra i partigiani italiani e gli Alleati di stanza nel Paese elvetico.

Nel corso di una di queste operazioni, a seguito di una delazione, fu scoperto nell’aprile 1944 a Cravegna, allora in provincia di Novara, catturato dalla Gestapo e messo al muro insieme ad altri partigiani per essere fucilato si salvò perché gli agenti tedeschi ritrovarono un pacchetto che lui aveva poco prima buttato, contenente il suo passaporto statunitense. In effetti, la cattura di un cittadino degli Stati Uniti meritava un approfondimento e poi costituiva sempre una pedina di scambio con soldati tedeschi prigionieri degli alleati. Fu quindi portato a San Vittore a Milano, dove fu rinchiuso due mesi in isolamento e dove restò per sette mesi.

Durante la prigionia incontrò Indro Montanelli. Nella sua biografia, Montanelli ricorda come Bongiorno, quando entrambi erano detenuti, assistesse gli altri detenuti nello scambiarsi messaggi. Successivamente fu trasferito nel Campo di transito di Bolzano, dove venne torturato. Dopo diverse destinazioni, in vari campi di concentramento in Germania, alla fine del 1944 fu deportato nel lager di Spittal an der Drau, in Carinzia (Austria), dove rimase fino al gennaio 1945. Fu liberato a febbraio, prima della fine del conflitto, grazie a uno scambio di prigionieri di guerra tra Stati Uniti e Germania. (Ros – Il Mohicano)

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