Marco Carta, ‘Supernova’ (testo e video)
Quante spiagge baciano l’Adriatico?
Su questa m’hai baciato un anno fa Ho riprenotato, ti dirò che è stato un caso Se ti incontro tanto non ci crederai Prima sera dopocena classico Anni Ottanta in piazza disco club Nuoto tra la folla, tu mi noti, tutto crolla Quando noto che c’è un altro accanto a teÈ una sofferenza che nemmeno immagini
Averti qui davanti e non poter toccarti Tu balli, balli Come non ci fosse nessun altro a parte noi Ti giuro che a guardarti Ora capisco che luce fa una supernovaOra capisco che luce fa una supernova
Rischia tutto, sbattimi in un vicolo
Pantaloni bianchi, panta rei Tanto tutto passa, baby C’hai il mio cuore in tasca Fino all’alba e da domani stai con lei E ti senti in colpa, ma ti dura un attimo È una foto mossa che non cancellerò Te ne vai di corsa come vola un sabato Fingo che va bene e invece noÈ una sofferenza che nemmeno immagini
Averti qui davanti e non poter toccarti Tu balli, balli Come non ci fosse nessun altro a parte noi Ti giuro che a guardarti Ora capisco che luce fa una supernovaUn po’ d’estate dentro ad ogni brivido
In che lingua ci diremo addio? Dammi appuntamento senza dirmelo Tra un anno noi, per caso, ancora quiAverti qui davanti e non poter toccarti
Tu balli, balli Come non ci fosse nessun altro a parte noi Ti giuro che a guardarti Ora capisco che luce fa una supernovaOra capisco che luce fa una supernova