TV/ Fabio Fazio: “Mai detto che la Rai mi abbia cacciato, non mi lascio nulla alle spalle”

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(di Daniele Rossignoli) –  “Non ho mai detto che la Rai mi abbia cacciato e non ho mai usato il sostantivo epurazione. Non mi lascio nulla alle spalle perchè mi porto tutto dentro. L’ingrediente fondamentale per fare televisone è la libertà”. Cosi’, in estrema sintesi, quanto affermato da Fabio Fazio, accompagnato dall’inseparabile Luciana Littizzetto e da Filippa Lagerbak, in occasione della presentazione dei palinsesti dei canali di Warner Bros Discovery.

I tre, assieme a Nino Frassica, sbarcano sul canale Nove, a partire dal 15 ottobre, con ‘Che tempo che fa’, dopo una lunga militanza in casa Rai. Il programma, in onda tutte le domeniche a partire dalle 19,30, con una anteprima affidata a Frassica, prevede poche novità perchè per la seconda parte, quella affidata al ‘tavolo’ degli ospiti, confermando il cast della scorsa stagione con l’inserimento di Ornella Vanoni.

“Noi non siamo stati cacciati dalla Rai”, tiene a precisare il conduttore spiegando però che “quando c’è un contratto in scadenza, ci sono delle interlocuzioni assidue. Se queste non arrivano significa che non dovevano arrivare, quindi… Diciamo che se dopo mesi non succede nulla, uno legittimamente pensa di proseguire il suo lavoro altrove. In logni caso non siamo scappati come dei ladri di notte”. Quanto al loro ingresso nel gruppo Discovery “ci vogliono bene” sottolinea Fazio incalzato da Luciana Littizzetto: “più che altro ci vogliono”.

E i 40 anni passati in Rai? Tutto buttato dietro alle spalle? “Non mi lascio niente dietro alle spalle -osserva- perchè mi lascio tutto dentro. Come faccio a dire che è alle spalle una parte della mia vita? Non sentirete mai da parte mia una parola contro la Rai ma non perchè è il piatto in cui ho mangiato ma perchè è il piatto che ho cucinato”.

Per Fazio, in ogni caso, l’ingrediente fondamentale per fare televisione “è la libertà. Ma libertà non vuol dire essere liberi di dire qualunque cosa che ti passi per la testa ma c’è un aspetto della libertà che è irrinunciabile per chi fa televisione ed è la libertà di essere contemporanei. La televisione non può avere limite di nessuna narrazione precostituita perchè altrimenti non riesci a raccontare la realtà, non riesci a essere contemporaneo. La libertà di essere contemporanei mi pare sia il valore sul quale ci siamo ritrovati ed è il motivo per cui siamo sostanzialmente qui”.

A Discovery spiega “si respira un’aria di leggerezza, di libertà appunto. Non che prima non fossi libero. Io sono sempre stato libero tant’è che ora eccomi qui”. Dopo 40 anni di televione, prosegue “ora è come rinascere e rinascere è il più bel regalo che si possa ricevere. Poter avere tutto nuovo, tutto da fare non è poi sempre così scontato”. (Ros – Il Mohicano)

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