Tina Turner, a due mesi dalla morte Londra celebra il suo ricordo con il musical da tutto esaurito

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(dalla nostra corrispondente da Londra, Antonella Zangaro)
Gli attori erano in scena il 25 maggio scorso quando la notizia della scomparsa di Tina Turner ha raggiunto anche i telefoni dell’Aldwich Theatre, nel West End di Londra. In quel teatro, dal 2018, va in scena The Tina Turner Musical, uno spettacolo al quale lei stessa si era personalmente dedicata come produttore esecutivo insieme al secondo marito Erwin Bach, sposato nel 2013 in Svizzera. Dopo l’intervallo, il cast è tornato sul palco, ha annunciato la morte della regina del rock e ha deciso di continuare lo show per celebrarne la memoria nel più glorioso dei modi: attraverso le sue canzoni, la sua storia, il suo coraggio e la sua grande rivincita. Da allora, ogni sera, il musical registra il tutto esaurito e la grande festa per Tina Turner è diventata il più accorato tributo del pubblico che non ha mai smesso di amarla.
Le sue grandi hit, tra cui, What’s Love Got to do With It, Proud Mary e (Simply) the Best, si alternano ai brani che accompagnano Anna Mae Bullock dall’agrezza della sua infanzia in Tenesse scandita dalle relazioni malate con il padre e la madre, alle luci del grande successo e del grande amore. L’orchestra suona A Fool In Love di Ike Turner; Disco Inferno di Green e Kersey; I Can’t Stand The Rain di Miller,Bryant e Peebles; Tonight di Davis Bowie e tante altre.
La biografia, il libro, che dà corpo al musical è quella scritta dal premio Pulitzer Katori Hall e da Olivier Award, è diretta da Phyllida Lloyd e parte tra le braccia amorevoli della nonna di Anna Mae-Tina che la spingono a partire e ad andare via Ci sono 60 anni di vita, 8 Grammy Awards e tanto rock, blues e pop su quel palco. Ma c’è anche il mantra che ha spinto la donna, vittima di violenze domestiche e di abuso di droghe a decidere di liberarsi e scappare. Nam-myoho-renge-kyo risuona nei momenti più bui e in quelli dove raccogliere tutta la forza che serve per vincere. E’ il suono quotidiano che ha scandito la sua vita, perché il buddismo è stata la chiave per la rivincita di Tina Turner e la forza propulsiva del suo riscatto. Lo spettacolo non risparmia nulla e mette in scena tutte le violenze subite e poi denunciate, tanto da portare il pubblico a fischiare contro il bravo Okezie Morro nei panni di Ike Turner, il prima marito di Tina, il bruto che lei ha lasciato dopo 16 anni di inferno. Lui, come noto ha sempre negato, ma resta controverso, anche nel musical, il rapporto con la madre della cantante, che persino in punto di morte, ha difeso l’amore malato dell’uomo saldo al suo capezzale. Il pubblico fischia e i buuuu sono impietosi nel saluto finale al cast. La sovrapposizione tra il personaggio e l’attore è troppo forte per guadagnarsi applausi. Il libretto dello spettacolo, nell’ultima pagina, si dedica ad una campagna contro le violenze domestiche.
“Ogni donna deve essere al sicuro contro gli abusi”, con una conta spietata: “ad oggi, 1,7 milioni di donne sono vittime di relazioni fatte di abusi, sono sole e spaventate e hanno un disperato bisogno di aiuto per scappare.” Chi scrive è Women’s Aid, l’associazione inglese che, dal 1975, raggruppa 170 organizzazioni che si occupano di donne e bambini vittime di violenza domestica. Il riscatto di Tina Turner corre anche sulle note del suo album da solista del 1984, Private Dancer, che incendia il palco. E’ la vittoria di tutte le donne che sono riuscite ad uscire dalla trappola diabolica dell’orco che dice di amarle ma sa solo schiacciarle con la sua violenza, fisica e psicologica. Il musical ricorda anche che, dopo aver tentato il suicidio e aver perso tutto, Tina trova la chiave della svolta a Londra, negli studi di Abbey Road, quelli dei Beatles. Sospinta dalla forza della sua fede e del suo grande talento, Tina Turner è inarrestabile diventando la voce del rock’n’roll al femminile più famosa del mondo. Mick Jagger l’ha definita “una fonte di ispirazione allegra e generosa ed una meravigliosa amica”. Così come Giorgio Armani che, ricordando la sua incredibile energia, alla sua morte ha dichiarato che davvero aveva pensato che “lei potesse essere eterna”. La sua musica, la sua storia ed il suo successo lo saranno sicuramente ed il tributo offerto dallo spettacolo a lei dedicato, The Tina Turner Musical, ne è la conferma. “Voglio essere ricordata come la Regina del rock’n’roll” aveva detto al Guardian in una intervista rilasciata all’inizio di quest’anno. “Ogni sera – cita la didascalia dello spettacolo – voglio che il pubblico, lasciando il teatro sappia che il veleno si può trasformare in una medicina!”. Cara Tina, ci sei riuscita.

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