Intervista a Vincenzo Incenzo: “sempre più giovani sono interessati alla canzone d’autore”

Last Updated: 2 Maggio 2023By Tags:

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(di Daniele Rossignoli) – “Sono sempre più i giovani, anche di quattordici, quindici anni, interessati alla musica d’autore”. Secondo Vincenzo Incenzo, impegnato spesso in stage per i giovani aspiranti musicisti e autori “ci si immagina dei ragazzi votati all’ultimo brano, al rap o alla trap ma invece si presentano con cose scritte da Dalla, De Gregori e altri cantautori. sono molto contento di questa voglia di approfondire -sottolinea intervistato da IlMohicano–  di voler cercare le cose del passato”.

Il cantautore, autore, produttore e regista romano ha pubblicato nei giorni scorsi il suo ultimo album, ‘Comizi d’autore’, da cui è tratto l’omonimo singolo e videoclip, un brano pensato per pianoforte ed archi, una dedica appassionata e struggente d’amore e di impegno civile. “Mi occorreva una verità che solo il bianco e nero può restituirti, mostrando luci e ombre in maniera molto cruda e diretta -afferma l’artistaa proposito del video- e ho voluto avvolgere i musicisti che hanno suonato in veli bianchi perché lo svelamento nel mito è il gesto chiave della rinascita e della rivelazione, il passaggio alla luce che auguro al nostro oscuro tempo”.

Il disco, disponibile in fisico e in digitale, tocca sia il percorso autoriale di Vincenzo Incenzo (che lo ha visto firmare canzoni per Renato Zero, Lucio Dalla, Antonello Venditti, Sergio Endrigo, Michele Zarrillo, Franco Califano, Patty Pravo, Ornella Vanoni, PFM, Tosca e tanti altri) che quello cantautorale. Allo stesso tempo, è il diario sonoro degli ultimi concerti che ha tenuto in Italia, sia da solo con pianoforte e voce che con Jurij Ricotti (chitarre), Gianfranco Mauto (tastiere), Minji Kim (soprano) e con gli interventi agli archi di Enrico Renzi e Gennaro Della Monica. Inoltre, il titolo dell’inedito e del disco si rifà all’omonimo documentario di Pier Paolo Pasolini (a cui nell’album è dedicato il brano ‘Pierpaolo’, scritto da Vincenzo Incenzo per Franco Califano)

“Aver collaborato, negli anni, con artisti del calibro di Lucio Dalla,Renato Zero, Antonello Venditti, Michele Zarrillo, Sergio Endrigo e tanti altri -osserva l’artista-  è stato per me un arricchimento pazzesco. Ho avuto la possibilità di lavorare con tanti artisti che io vedevo da ragazzino e dividere con loro il tavolo di lavoro è stata un’esperienza incredibile. Ci sono delle cose che sono state fulminanti, come ad esempio Lucio Dalla con il quale ho scritto una sola canzone, ma poi mi sono rimaste un sacco di informazioni. Con Zarrillo, ad esempio, ho fatto una scuola molto approfondita sul discorso metrico, ritmico. Essendo lui molto intransigente sulla melodia e sul ritmo c’è stata una formazione molto attenta alla scrittura di un certo tipo. Con Renato Zero ho potuto allargarmi di più mentre con la Pfm ho dovuto mettere insieme quattro teste che la pensavano diversamente. E’ stata una scuola continua -osserva- sono passato da una cosa all’altra ed entrare in tante anime diverse è stata una fortuna. Poi ci metto il teatro, il musical, tutta benzina che va ad alimentare quello che fai”.

‘Comizi d’amore’, spiega “è frutto di questo mio passato, una canzone che sembra appartenere ad un’altra epoca. E’ un disco, e una canzone in particolare, che si vuole sottrarre al tempo, portata con solo pianoforte e archi non è classificabile. Voglio uscire dalla logica del contemporaneo, mi piacerebbe che questa canzone venisse riscoperta fra vent’anni, mi piace fare cose che non siano legate al momento, come le canzoni dei grandi cantautori che durano per sempre”.

Per quanto riguarda i più giovani artisti, secondo Vincenzo Incenzo “anche la musica vive di ondate, passata la buriana poi si salvano le cose buone e vedo che anche i ragazzi, quando si ritrovano su una spiaggia o su una panchina al parco cantano i pezzi del passato. C’è comunque una memoria, una voglia di recuperare delle cose. Parecchi giovani fanno cover di brani di venti o trenta anni fa. Anche tra i giovani dell’ultima generazione che fanno del rap sono molto più attenti alla scrittura, si pensa a virare sul pop. Anche la scelta di alcuni giovani artisti che vogliono entrare in circuiti più popolari e hanno interessi per eventi più popolari, come ad esempio il Festival di Sanremo, è un segnale in qualche modo di un cambiamento”.

“Se da una parte la rete dà la possibilità di essere visibile -osserva ancora l’artista a proposito dei giovani- dall’altra parte ti sommerge e sdogana anche tanto dilettantismo perchè tutti possono pubblicare dischi. Emergere è più difficile di prima. Uscire con un album, una volta era un punto di arrivo, adesso, invece, diventa il punto di partenza ed è più complicato. Io credo che la differenza la facciano i live. Con il tempo la selezione può avvenire così -sottolinea- capita di vedere artisti che franano dal vivo o scoprirne altri che non hanno visibilità ma che dal vivo sono fantastici. I concerti saranno il vero banco di prova e da lì si farà la differenza. Con il fatto che c’è quasi una overdose di proposte, poi la gente la scelta la farà sul campo andando a spendere i soldi per un biglietto. Questo è un bel segnale anche dal punto di vista economico, un respiro per la macchina dello spettacolo che stava un po’ morendo. Speriamo -conclude- che ci anche qualità oltre che quantità”.

Questa è la tracklist di ‘Comizi d’amore’: ‘Comizi d’amore’ (inedito), ‘Con che cuore’, ‘L’elefante e la farfalla’, ‘Benvenuta’, ‘La mia canzone per te’, ‘Altre emozioni’, ‘Ciao Repubblica’, ‘Je suis’, ‘Il primo giorno dell’estate’, ‘Un’altra Italia’, ‘Dal paese reale’, ‘L’impossibile vivere’, ‘L’acrobata’, ‘La canzone che sta passando’, ‘L’amore ha un nome solo’, ‘Pierpaolo’, ‘Non è vero’, ‘La tua rivoluzione’, ‘Rispondimi’, ‘Cinque giorni’.

Credit Photo: Pitta Zalocco

 

 

 

 

 

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