Dream di Alessandro Sciarroni: sei performer, un pianista e un pianoforte per il nuovo progetto site-sensitive dell’artista e coreografo. In Triennale a Milano
Dopo il debutto dello scorso autunno durante il Festival d’Automne à Paris, Dream, il nuovo progetto di Alessandro Sciarroni, arriva in Italia e sarà presentato al pubblico l’1 e 2 aprile 2023 durante il festival Fog Performing Arts a Triennale Milano. Sei performer che abitano uno spazio per un tempo sufficientemente lungo da permettergli di perdere la nozione di tempo. Un pianista davanti a un pianoforte che spezza il silenzio suonando brani musicali del repertorio internazionale classico e contemporaneo come se stesse sognando. Il pubblico libero di entrare e uscire a proprio piacimento, di avvicinarsi, di sostare tra i performer, di allontanarsi. Si tratta di un’installazione in movimento più che di una performance, di un’opera site–sensitive, immaginata per spazi diversi dal contesto teatrale, di un lavoro completo in termini di suono, luce e corpo, da vedere e da leggere.
Le tappe che hanno ospitato il percorso di creazione, infatti, sono luoghi come il Castello di Miramare di Trieste, la centrale idroelett rica di Centrale Fies a Dro (Trento), gli atelier di Le 104 a Parigi e Villa Nappi a Polverigi (Ancona). In DREAM si instaura fra spettatore e performer una relazione di vicinanza che altera e trasforma lo stato dei perfomer . Nella vicinanza con gli spettatori, gli interpreti daranno vita a una restitu zione empatica fatta di microgesti lenti presi in prestito dalla quotidianità : sono figure che lo spettatore è autorizzato a visitare come se si trovasse all’interno di un muse o, opere in carne e ossa simili a corpi sonnambuli con i piedi piantati nel qui e ora e allo stesso tempo nell’ altrove . Attraverso la prossimità, la presenza dello spettatore è in grado di modificare lo stato degli interpreti che organizzano il proprio campo in relazione allo sguardo che li attraversa. Col passare del tempo l’evoluzione del percorso drammaturgico permette la possibilit à d’incontro , di strategie comunicative che eludono la dimensione onirica. Il passaggio degli spettatori è il generatore dell’energia che li spinge a stare e/o a muoversi, in un percorso che per ognuno resta individuale, a eccezione dei momenti musicali. La musica è l’unica rappresentazione possibile dell’anima , che come quest’ultima è immateriale e non ha significato.
La musica eseguita dal pianista – in uno stato simile agli altri performer – li spinge ad ascoltarsi nel tentativo di comporsi all’unisono. Fino a un nuovo silenzio. Tra il 2019 e il 2020, Alessandro Sciarroni si avvicina in maniera intima e privata alla p ratica della scrittura . Il testo, inizialmente concepito come uno script per una messa in scena teatrale, prende pian piano la forma di un romanzo . La narrazione, realistica e fictional allo stesso tempo, si avvicina a un’umanità che accetta serenamente, quasi con tenerezza e gioia calma, il fallimento del dominio dell’uomo sulla natura e decide di estinguersi volontariamente. Il testo è la prima scintilla intuitiva di DREAM e ne rappresenta l’ossatura drammaturgica segreta. Una copia della prima stesura del romanzo verrà consegnata a ogni spettatore al termine della performance .