Red Canzian (Pooh), “dopo Milano e Roma mi piacerebbe l’idea di suonare all’Arena di Verona”
(di Daniele Rossignoli) – Dopo il sold out di San Siro a Milano per la data del 6 luglio e la straordinaria risposta dei fan per il nuovo appuntamento all’Olimpico di Roma del 15 luglio, per i Pooh non è escluso si possano aprire le porte di nuovi stadi in quella che “non è una reunion ma solo la voglia di ritrovarsi e suonare insieme”. Per Red Canzian, intervistato da IlMohicano “siamo in ballo con due concerti e se anche diventassero tre o quattro, nulla cambia. Mi piace l’idea di tre o quattro date all’Arena di Verona“. In ogni caso, sottolinea “nessuna reunion, nessuna progettualità. Siamo quattro amici che si ritrovano a fare quello che hanno sermpre fatto, quello che la gente vuol sentire, ma con gioia”. Poi commentado il documentario andato in onda ieri sera su Rai1 sui loro 50 anni di storia: “ci siamo commossi nel vederlo. Ognuno di noi -spiega- ha fatto quelle interviste in tempi non sospetti, quando ancora non si parlava di tornare a fare qualcosa insieme. Poi avvengono queste magie con la musica e tutto è nato con lo spirito di trovarsi e suonare ancora una volta insieme, per far felici i nostri fan, ricordando chi non c’è più. Questa è la filosofia che ci sta accomapgnando in questi giorni, senza alcuna programmazione. Quel che viene viene, ma tutto in modo molto spontaneo, naturale”.
Quando è stato proposto lo stadio di San Siro “io avevo paura”, confessa Red Canzian. “L’ultima volta che ci siamo esibiti a San Siro aveva un senso, chiudevamo la nostra storia ma adesso, senza dischi, senza niente da presentare come si fa? Abbiamo venduto 30 mila biglietti in 24 ore. Davamo per conclusa la nostra storia, ognuno faceva le sue cose. Tutto è nato da un incontro per preparare la serata dedicata a Valerio Negrini del 20 febbraio a Milano, al Lirico. Ci hanno chiamato per il festival di Sanremo e abbiamo dovuto preparare questo medley”.
“Lì abbiamo capito che la musica ha un potere dirompente -prosegue- come ci siamo ritrovati in studio, preso in mano gli strumenti, in nemmeno mezz’ora eravamo tornati indietro di 50 anni, eravamo quelli di prima, con la stessa naturalezza. In quel momento ho capito che aveva ragione chi ci aveva proposto di suonare a San Siro dicendoci che sarebbe andato tutto bene. La musica crea, anche involontariamente, delle magie che non sai controllare. Avevamo provato solo due pezzi, ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti: ‘noi siamo questi’. Da lì abbiamo deciso di fare un regalo ai nostri fan e deciso di suonare a San Siro e poi a Roma e poi…chissà”.
Credit Photo. Cosimo Buccolieri