INTERVISTA/ Calma, la Generazione Z musicalmente crea una varietà di generi che si mischiano nello stesso scatto generazionale
(di Daniele Rossignoli) “Il bello della nostra generazione, la cosiddetta generazione Z, è che ognuno ognuno ha il suo modo di esprimersi, ha un proprio liunguaggio in cui si sente se stesso e questo alla fine crea una varietà di generi che si mischiano tutti nello stesso scatto generazionale”. E’ quanto sostiene il giovane cantautore pesarese Calma (all’anagrafe Marco Barbieri), una delle ultime ‘scoperte’ di Amici, in uscita in questi giorni con il singolo ‘Fusione nucleare’ (Orangle Records). Lontano, musicalmente, dai suoi colleghi rapper e trapper o da chi fa musica elettronica, Calma, intervistato da IlMohicano, spiega come le sue prime influenze gli siano arrivate dal padre con il quale spesso si accompagnava da bambino al karaoke in brani di Lucio Battisti, Lucio Dalla o Francesco De Gregori. “Personalmente sono distante dalle nuove influenze che contengono tanti suoni elettronici -sottolinea- perchè mi piace mantenere la musica suonata e mischiare il passato con il presente” tuttavia, osserva “avere a disposizione tanti linguaggi, anche diversi tra loro, ritengo sia un bene per la musica”.
Calma spiega di aver scelto questo nome d’arte “perchè quando scrivo ci metto sempre la mia anima, anche nei momenti più bui c’è sempre la scrittura. Calma è l’acronimo di ‘c’è ancora la mia anima’ che è il mio mantra. ‘Fusione nucleare’ è una ballad d’amore. Mi piace mantenere sempre un anello di congiunzione con quella che è stata la musica d’autore, quelli che sono stati i miei punti di riferimento nel cantautorato classico italiano. E’ un brano che ho scritto assieme a Chiodo, Bungaro e Rachele dove si parla d’amore nella bellezza della normalità. In ‘Fusione nucleare’ c’è la mia voglia di amare: una delle mie più grandi ambizioni è ritrovami all’interno di una relazione in cui stare bene con le piccole cose. Attualmente sono libero perchè sono molto esigente com me stesso e con chi mi sta accanto -confessa Calma- e quindi non è facile trovare qualcuno a cui affidarsi ciecamente”.
Quanto all’esperienza di ‘Amici’ “è stata molto formativa a livello tecnico e artistico -spiega- ma anche a livello umano, perchè ti trovai di fronte a delle difficoltà che puoi superare solo puntando su te stesso, sul lavoro, sulla dedizione nello studio e sulla velocità con cui si susseguono le cose. Una velocità che non è nella vita di sempre per cui devi farci l’abitudine ma il tempo per farcela non c’è e quindi devi cercare di gestire tutto il meglio possibile nel minor tempo possibile. E’ una esperienza che alla fine di porti dietro per sempre. I talent sono un’arma a doppio taglio e io l’ho vissuto sulla mia pelle perchè dal nulla adesso tutti sanno che Marco Calma fa musica e scrive ed è un botto incredibile. Però -osserva- bisogna anche essere bravi a pesarlo a dosarlo perchè il botto fa rumore ma poi bisogna anche fare l’eco altrimenti si rischia di cadere. Essere consapevoli che il botto va tenuto e quindi continuare, non adagiarsi e sopratutto non pensare che le cose vadano male obbligatoriamente se l’impatto mediatico non rimane alto anche perchè in genere, talent o non talent, è un mestiere fatto di alti e di bassi, un giorno spacchi e l’altro giorno cadi. L’importante -conclue- è sempre rimanere veri e lavorare”.