Enrico Ruggeri, ‘La rivoluzione’ (testo)
Siamo quello che siamo, niente di più niente di meno
Padri e figli di un tempo sbiadito intravisto dal treno
Eravamo sempre in cammino noi che volevamo andare lontano
Siamo quello che siamo
Siamo quello che siamo, siamo quello che resta
di certi sogni appesi al soffitto di quell’ultima festa
ricchi impoveriti dalla nostra stessa ricchezza
Siamo l’ultima carezza
Siamo mille libri consumati di fretta
ed altri mille amori dimenticati alla svelta
Siamo fuoco e cenere all’ombra di una statua di cera
Noi che non crediamo e siamo solo preghiera
Siamo la rivoluzione da sempre sognata
Quella che avremmo tanto voluto così desiderata
vincitori di un grande girone e poi sconfitti in finale
Perchè quella sera avevamo da fare
Siamo quello che siamo, siamo sempre schierati
Siamo tifosi e soldati arrivati e partiti
La poesia sfuggita di mano, la giustizia appena sfiorata
Siamo un biglietto scaduto di sola andata
Siamo una fermata scritta sopra a un foglio da conservare
Siamo quello che siamo, niente di più niente di meno