INTERVISTA/ Cabruja, con i miei alunni ‘filosofeggio’ sulla mia doppia identità di insegnante e cantante

Last Updated: 8 Novembre 2021By Tags: , ,

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(di Daniele Rossignoli) Insegnante in un liceo linguistico, laureato in scienze biologiche all’università di Caracas, all’età di 26 anni approda a Genova dove scopre la sua passione per il canto fino alla realizzazione di un album, contenente 9 tracce: 7 cover e due inediti. Questa, in estrema sintesi, la storia di Eduardo Losada Cabruja, in arte semplicemente Cabruja che proprio in questi giorni pubblica l’album che porta il suo nome. Amante del bel canto, di Sergio Endrigo e Luigi Tenco, una volta arrivato nel capoluogo ligure “dove non conoscevo nessuno, mi sono avvicinato ad un coro, più per l’esigenze di fare qualche amicizia che quella di cantare”, confessa Cabruja intervistato da IlMohicano.

“Ho cominciato a cantare senza sapere se ero in grado di poterlo fare -spiega Cabruja- ma la mia voce è stata notata dalla direttrice del coro che, dopo avermi sentito cantare da solo, mi ha assegnato il ruolo di solista. A questo punto ho cominciato a crederci e allora mi sono detto ‘proviamoci’ ed eccomi qua con questo primo disco”.

Eduardo insegna scienze in un liceo linguistico di Genova, in parte in spagnolo e in parte in italiano: “i miei studenti sono stati molto carini con me quando hanno saputo che avevo inciso il mio primo singolo, ‘Father Lucifer’ (un omaggio a Tori Amos ndr) mi hanno aspettato in classe cantando ma forse perché sperano tutti nella sufficienza”, spiega ridendo l’artista venezuelano. “Con loro mi piace ‘filosefeggiare’ sulla mia doppia identità di insegnante-cantante”. Ma in quel liceo Cabruja non è l’unico con la passione per la musica: “lo scorso anno c’era il professore di matematica che suonava la chitarra, quest’anno altri due professori suonano e quello di inglese canta e abbiamo anche un bidello batterista”.

L’album, che vede la partecipazione di Paolo Fresu nel brano ‘Gloomy Sunday’, rappresenta un viaggio a molteplici livelli. Dal Venezuela all’Italia, dagli anni formativi dell’adolescenza all’età adulta conclamata, dall’amore alla solitudine, dalla mera esistenza alla consapevolezza di se stessi, dalla vita alla morte. Cabruja omaggia gli artisti e le canzoni che l’hanno accompagnato durante la sua vita, interpretandole in chiave personalissima e intima. I brani sono legati da un sottile filo rosso non subito apparente, ma che intercetta sensazioni e immagini che fanno parte del mondo dell’artista.

Sono presenti inoltre due brani inediti, scritti dallo stesso Cabruja, ‘Lisboa Tbilisi’ e ‘La Corazonada’, che parlano del dialogo tra ‘un prima’ e ‘un dopo’, un passaggio difficile ma necessario per l’evoluzione di una persona, così come l’inevitabile lutto da elaborare quando si lascia indietro una parte di se stessi. L’atmosfera drammatica creata dagli arrangiamenti di Giancarlo Di MariaCristiano Alberghini per ‘All Mine’ e Denis Biancucci per la parte pianistica di ‘Alfonsina y el mar’, risulta talvolta epica e profondamente malinconica grazie all’esecuzione dei musicisti che fanno parte di questo progetto.

“Quando canto è l’unico momento in cui mi sento in pace con me stesso quasi al cento per cento– racconta Cabruja – Mi sento bello quando canto, quindi potermi presentare cantando credo sia un’occasione non da poco. L’album è proprio questo, la presentazione di una parte molto importante di me. Ogni brano scelto dice qualcosa di me: la mia storia personale, la mia intenzione come interprete, qualcosa che voglio far notare a chi mi ascolta. Questo album è anche una curva di apprendimento, poiché mi ha permesso di vedere come si lavora in questo ambito. È eccitante e spaventoso allo stesso tempo. Ai miei quasi 42 anni -conclude- sono appena un neonato”.

Di seguito la tracklist:

  1. Father Lucifer (Testo e Musica Tori Amos)
  2. Lisboa Tbilisi (Testo E. A. Losada Cabruja, Musica E. A. Losada Cabruja – G.Di Maria)
  3. Gloomy Sunday (Testo e Musica Laszlo Javor, Rezso Seress)
  4. B line (Testo e Musica Andrew Barlow, Ann Louise Rhodes)
  5. La Corazonada (Testo E. L. Cabruja, Musica E. L. Cabruja – G. Di Maria)
  6. Mi Querencia (Testo e Musica Simón Díaz)
  7. Unravel (Testo e Musica Thomas Knak – Björk)
  8. All Mine (Testo e musica Adrian Utley, Beth Gibbons, Geoffrey Paul Barrow)
  9. Alfonsina y el mar (Testo e Musica Ariel Ramírez, Félix Luna)

Eduardo Losada Cabruja nasce a Caracas in Venezuela. Sin da bambino la musica rappresenta una costante della sua vita: muove i suoi primi “passi canori” all’interno del coro della scuola e in seguito partecipa a diverse rassegne, tra festival locali e produzioni. Accanto alla passione per la musica, Eduardo coltiva anche quella per le scienze, laureandosi in biologia presso l’Universidad Simón Bolívar, a Caracas. Poi nel 2006 si trasferisce a Genova per un dottorato di ricerca in Microbiologia Molecolare. Durante questo periodo entra a far parte del Coro dell’Università di Genova e, per via del suo lavoro come divulgatore scientifico al Festival della Scienza di Genova, nel 2008 Eduardo conosce altri scienziati-musicisti con cui forma una cover band acustica con la quale si esibisce regolarmente durante il Festival negli anni successivi e partecipa a diversi eventi in Liguria. Attualmente Eduardo lavora come insegnante di scienze in lingua spagnola in un liceo linguistico genovese.

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